Sanità. Proposta Ms5 per chiusura del punto nascita di Soverato. Vono (Iv): “sconcertante”
“Sgomento e sdegno” sostiene di manifestare la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono, nell’apprendere della notizia che il deputato Giuseppe D’Ippolito, del Movimento 5 Stelle, abbia presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo ai Ministri della Sanità e dell’Economia di provvedere a chiudere definitivamente il Punto Nascita di Soverato destinando i fondi già stanziati per la messa in sicurezza del presidio soveratese ad altri ospedali.
“Mi rammarico - sbotta la senatrice - di come si possa anche solo immaginare uno scenario in cui un parlamentare di maggioranza, avvalendosi di uno strumento tipico dell’opposizione, chieda la chiusura definitiva del punto nascita di Soverato, presidio essenziale del comprensorio del basso ionio, adducendo motivazioni avulse da qualsiasi logica giuridica e politica”.
Vono dice di ritenere e credere che in queste sue parole si possano ritrovare tutti i cittadini calabresi, e che “dichiarare apertamente come ‘dispendio di risorse pubbliche’ la messa in sicurezza di un reparto di un ospedale, qualsiasi esso sia, necessaria a garantire servizi essenziali per donne e nascituri, sia una semplicemente una follia”.
“In tutta Italia – aggiunge la senatrice di IV - stiamo lavorando, fianco a fianco degli amministratori e col ministero della Sanità, al di là dello sciorinamento di sterili numeri per attenuare disagi sanitari e ulteriori chiusure di presidi ospedalieri. Responsabilmente, assieme ai dirigenti amministrativi e sanitari del territorio impegnati quotidianamente con apprezzabile spirito di abnegazione, stiamo cercando anche di trovare una soluzione a quel decreto Calabria grazie al quale oggi i nostri ospedali si trovano privati delle dotazioni essenziali di materiale per continuare ad operare nel rispetto degli standard di sicurezza e per cui non ho mai risparmiato critiche durante la fase dibattimentale arrivando al punto di dissociarmi e non sostenerne l’approvazione”.
Secondo la Vono, poi, sarebbe noto e “a tutti che, ad esempio, - afferma - non possiamo più avvalerci della nostra Stazione Unica Appaltante per le gare soprasoglia, inspiegabilmente cancellata proprio dal Decreto con notevoli allungamenti di tempi, difficoltà procedurali e conseguenti danni per i pazienti.”
Come Senatore della Repubblica Italiana, ed eletta in Calabria, Vono assicura di voler continuare “a lavorare in sinergia” con il commissario alla sanità, il generale Saverio Cotticelli, così come la dottoressa Crocco e ora anche con i commissari prefettizi “in un confronto positivo affinché – afferma - nella nostra terra siano ripristinate le condizioni economiche e legali per consentire a tutti gli operatori sanitari di lavorare in serenità, con le giuste dotazioni organiche ed economiche che in questo momento sono bloccate da un modo populista di scimmiottare la politica che continua ad ignorare e calpestare non solo le esigenze e le emergenze ma i diritti di tutta la cittadinanza Calabrese”.