Puerpera morta in ospedale, assolti medici e ostetrica
Si è concluso con un'assoluzione per tutti il giudizio abbreviato a carico di quattro medici ed un'ostetrica dell'ospedale di Soverato-Chiaravalle (Cz) indagati a seguito del decesso di Giulia Loiarro, una giovane mamma spirata dopo otto giorni di agonia all'ospedale "Pugliese" del capoluogo calabrese, dove era stata ricoverata a seguito delle complicanze seguite al parto, avvenuto nel nosocomio di Soverato. La sentenza e' arrivata oggi dal giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Emma Sonni, cui lo stesso pubblico ministero, Alessia Miele, aveva chiesto l'assoluzione, soprattutto alla luce delle conclusioni cui sono giunti i due periti nominati dal giudice, che hanno ravvisato totale regolarità e correttezza nell'operato dei sanitari intervenuti ad assistere la vittima, consentendo dunque di escludere "ogni responsabilità", e cioè l'ipotizzata colpa medica. Opposte erano state invece le richieste dei legali di parte civile - gli avvocati Nando Citraro ed Emilio Vitaliano per i familiari della donna morta, ed Arturo Bova e Antonio Lomonaco che rappresentano il marito rimasto vedovo, Antonio Zaccone, 40enne di Borgia -, evidentemente non convinti dell'esito della perizia, che contrasta con quello della consulenza di parte. Per l'assoluzione si erano battuti, infine, di difensori degli imputati, gli avvocati Aldo Casalinuovo, Giancarlo Pittelli, Domenico Pietragalla, Francesco e Giuseppe Ugo Tiani, e Silvana Aversa. Così si e' chiuso, ad oltre cinque anni di distanza dai fatti, il procedimento giudiziario seguito alla drammatica vicenda della giovane Giulia Loiarro, nativa di Girifalco e residente a Borgia (Catanzaro), spirata a 31 anni il 3 settembre del 2005.