“Antidoti” al coronavirus a prezzi folli: maxi operazione, truffatori anche a Cosenza
Un vero e proprio “Coronavirus Shop”, almeno questa è la denominazione riportata in uno dei tanti siti individuati dalla Guardia di Finanza di Torino che sta proseguendo le indagini dopo una maxi operazione dei giorni scorsi che ha visto migliaia di articoli, spacciati come “antidoti” contro il virus, venduti a prezzi folli (QUI).
La frode scoperta dalla dalle fiamme gialle riguarda tutto il territorio nazionale. Cosenza, come Torino, Napoli, Foggia, Rimini, Salerno, Caserta, Modena, Cagliari, Campobasso, Mantova e Macerata, le province coinvolte nell’operazione.
Ferramenta, commercianti di detersivi, autoricambi, coltivatori diretti e allevatori di bestiame, venditori porta a porta, e profumerie invece le attività dei sospetti “furbetti del web”.
E poi, Ionizzatori d’ambiente, mascherine, tute, guanti protettivi, prodotti igienizzanti, occhiali, kit vari, facciali filtranti, copri-sanitari, integratori alimentari: insomma di tutto un po’, il cui utilizzo da parte dei consumatori, almeno questo è quello che è stato ingannevolmente pubblicizzato dai venditori, poteva garantire l’immunità totale dal Covid-19.
Anche in questo caso i prezzi alla vendita per ogni singolo articolo, come già hanno raccontato le cronache dei giorni scorsi, hanno raggiunto le migliaia di Euro.
Con l’operazione di oggi i Baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino, coordinati dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, sono riusciti a identificare altri 14 imprenditori, tutti italiani, accusati di frode in commercio.
Salgono così a 33 in pochi giorni i presunti truffatori web tutti pronti a garantire una protezione totale dal contagio dal “coronavirus”, grazie all’utilizzo delle più disparate apparecchiature, ovvero dispositivi di protezione individuale di facile reperibilità sul mercato. Gli indagati rischiano ora fino a due anni di reclusione.
Chiudendo il “cerchio” intorno a questa prima fase investigativa, i finanzieri hanno inoltre segnalato all’Autorità Giudiziaria le 16 società coinvolte per la responsabilità amministrativa derivante dalla commissione dei reati, violazioni queste che prevedono sanzioni e pene severissime; si va da quelle pecuniarie, alla confisca del profitto ottenuto, alla revoca delle licenze, sino al divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.