Microalghe potenzialmente tossiche, fioriture non arrivano a livello di allerta

Calabria Salute

Presenza di microalghe potenzialmente tossiche lungo tutto il litorale calabrese, con fioriture che raramente arrivano ai livelli di allerta, in tutte le 20 stazioni di campionamento. È emerso dall’analisi dei dati ottenuti dal monitoraggio 2019 delle microalghe lungo le coste calabresi dal titolo “ “Report sul Monitoraggio di microalghe potenzialmente tossiche”, riferito all’annualità 2019 e pubblicato oggi dall’Arpacal, realizzato da un gruppo di lavoro interdipartimentale diretto da Filomena Casaburi, dirigente del Laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento Arpacal di Catanzaro.

Il litorale ionico della provincia di Catanzaro ha evidenziato una notevole diminuzione delle fioriture rispetto agli altri anni. Nella provincia di Reggio Calabria, la stazione di Palmi è risultata quella con una maggiore concentrazione di specie microalgali. Nella provincia di Crotone, le cui indagini vengono eseguite con il metodo della siringa, si sono riscontrate fioriture algali più consistenti nella stazione di Melissa. Nella provincia di Cosenza non si sono evidenziate particolari fioriture. Infine, nella provincia Vibo Valentia si sono verificati dei casi isolati di fioritura elevata gestiti come da normativa vigente

Il report approfondisce l’andamento dei monitoraggi nella cinque province calabresi, per un totale di venti stazioni di campionamento. E illustra l’attività di monitoraggio per l’anno 2019 sul fenomeno della proliferazione di microalghe potenzialmente tossiche lungo il litorale calabrese, con particolare riferimento alla specie Ostreopsis ovata. Obiettivo del monitoraggio è quello di acquisire dati sui rischi presenti lungo le coste della nostra regione e sui controlli indispensabili per la tutela della salute pubblica. L’attività, coordinata dalla Direzione Scientifica Arpacal, viene attuata nelle cinque province, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, attraverso i Referenti Provinciali, e si inserisce nel sistema di controllo dei rischi sanitari derivanti dall’uso balneare delle acque marine che prevede la valutazione del rischio associato alla proliferazione di microalghe potenzialmente nocive alla salute.