Pd Reggio al Parlamento: “centralizzare assistenza sanitaria per garantire i Lea”

Reggio Calabria Politica

Il gruppo PD del Comune di Reggio Calabria composto da Paola Serrano’, il Capogruppo componente della Direzione Nazionale Antonino Castorina, insieme a Rocco Albanese, Mimmo Martino, Nancy Iachino ed Enzo Marra, rivolgono un appello in vista dell’emergenza pandemia al Parlamento italiano.

“I principi fondanti di uguaglianza, gratuità, globalità dei servizi, solidarietà, democraticità, controllo pubblico e unicità si sono via via sbiaditi lasciando il campo agli aspetti economico finanziari e le Regioni hanno acquisito competenza esclusiva nella regolamentazione e organizzazione dei servizi sanitari e nel finanziamento delle Aziende Sanitarie. La partecipazione del privato nella gestione della sanità pubblica anche se inizialmente favorita allo scopo di ridurre i costi e gli sprechi, ha successivamente, contribuito ad ampliare la disomogeneità dei servizi e la diseguaglianza sanitaria tra i cittadini del Sud e del Nord del Paese. Non possono esistere nel nostro paese 20 diversi sistemi sanitari regionali” – tuona il coordinamento dem.

“Al sud, - occorre secondo il Pd – un ritorno alla normalità che dovrà prevedere la riorganizzazione delle aziende sanitarie territoriali secondo un unico modello ed un unico governo centrale che assicuri in modo omogeneo l’erogazione diretta dei Livelli essenziali di assistenza. L’invecchiamento demografico, la prevenzione primaria e il ritorno ad una più omogenea capacità di accesso ed erogazione delle cure in ambulatorio e a domicilio, sono le sfide che si pongono sulla strada di un Sistema sanitario nazionale adeguato ai tempi”.

Riteniamo, che – dicono in conclusione - solo centralizzando il governo della sanità pubblica, i cittadini del Sud del paese e quelli calabresi in particolare, potranno sperare di aver riconosciuto il diritto alla salute, oggi ancora negato a troppi, a fronte di un modesto risparmio ottenuto. (50 milioni circa). I cittadini calabresi hanno diritto ad un futuro più equo fondato sulla centralità del malato e dei suoi bisogni di cura. Che il Parlamento non spechi questa preziosa opportunità”.