Abate (M5S): “L’ospedale di Acri venga inserito nel piano di potenziamento regionale”
Chiede l’inserimento del presidio ospedaliero di Acri nel piano di potenziamento delle strutture sanitarie sul territorio per la gestione del rischio epidemiologico da Covid-19 Rosa Silvana Abate, senatrice del Movimento 5 stelle.
L’Abate ha infatti scritto una lettera che indirizzata al “Presidente della Giunta della Regione Calabria, al Prefetto di Cosenza, al Commissario dell’Asp di Cosenza, al Dipartimento Regionale per la Tutela della Salute, alla Protezione Civile regione e al Sindaco di Acri” intende fare luce sulla “scelta di non inserire il presidio ospedaliero di Acri nel Piano di Emergenza Sanitaria attivato dalla Regione Calabria risulta una distrazione non accettabile se si considera come lo stesso presidio sia strategico per una vasta area interna”-
L’Abate poi continua: “Il Presidio Ospedaliero di Acri è attualmente compreso nella rete territoriale dell’emergenza/urgenza con la denominazione di “Ospedale di zona disagiata” e, pertanto, attivo nelle sue funzioni. Nell’assegnazione dei posti di sub intensiva non si è tenuto conto delle aree interne penalizzando, come in altre occasioni, i cittadini che risiedono in questo territorio che è tra i più vasti della regione Calabria e con una viabilità interna di quasi 850 Km. La popolazione, infatti, che si riversa su questo presidio supera le 60.000 unità. Non solo, lo stesso presidio ha a disposizione gli spazi necessari all’attivazione dei posti letto di sub intensiva poiché nel piano di riorganizzazione erano destinati alla lungodegenza e, al contrario di altre strutture dismesse da tempo, necessita di piccoli investimenti strutturali. Il presidio ospedaliero di Acri dista più di cinquanta chilometri da altro ospedale hub o spoke di riferimento con una rete viaria non certo agevole”.
La senatrice ha quindi aderito “alla richiesta inoltrata dal Sindaco di Acri, Pino Capalbo, con la nota 4598 del 12/03/2020, insistendo sul bisogno di garantire la migliore organizzazione sanitaria per fronteggiare le conseguenze devastanti della diffusione del Covid-19 che, come purtroppo sappiamo, ancora non ha raggiunto il suo picco ed è in rapida diffusione anche nel territorio calabrese”.