Reggio al fianco dei bisognosi: rete solidale con Don Nino e suor Loriana
Don Nino Pangallo, direttore della Caritas della chiesa reggina, e suor Loriana Torelli, responsabile del Centro d'Ascolto "Don Italo Calabrò" di Archi continuano senza sosta la loro missione religiosa creando una rete sociale anche difronte all’epidemia dilagante per sostenere gli emarginati.
“Come diocesi abbiamo un Centro di accoglienza, il "San Gaetano Catanoso", - spiega il parroco - nei locali del Seminario arcivescovile, che ospita 30 amici. In questa fase sono stati invitati a rimanere anche durante tutta la giornata, proprio per farla diventare un'esperienza di famiglia residenziale per custodirsi e custodire. Ci sono altre belle realtà, come le suore di Madre Teresa, Nuova Solidarietà a Catona, Progetto Amico a Villa San Giovanni. Infine, c'è anche una struttura per donne sole come Casa Reghellin”.
In un’intervista il parroco da sempre impegnato in attività solidali spiega: “stiamo dialogando col Comune per organizzare un'accoglienza massiccia dei senza fissa dimora meno "gestibili" in virtù dei problemi di dipendenze o di natura psichiatria. L'obiettivo, di concerto con la Protezione Civile, è creare un'area all'interno dell'ex Università di Archi. D'altro canto, lo diciamo chiaramente: nessuno dovrà morire per strada. In questa sfida, molto ardua, dobbiamo evidenziare la fortissima sinergia con l'Autorità sanitaria: ci sono costanti telefonate quotidiane per avviare un servizio di monitoraggio degli ospiti dei nostri servizi e, anche, di chi vive per strada”.
“Siamo riusciti a salvaguardare due mense, - dice ancora Pangallo - una nella Zona Nord, al Centro d'Ascolto "Don Italo Calabrò" di Archi, e una nella Zona Sud, presso la parrocchia del Divino Soccorso, grazia all'abnegazione di don Giorgio Costantino e dei suoi volontari. Altresì abbiamo attivato un numero verde, 0965.385551, è disponibile le chiamate di estrema urgenza coordinandoci con Croce Rossa e Comune di Reggio Calabria”.
“Su questa scia va sottolineato il grande sforzo congiunto - e facilitato dall'operosità del parroco, don Danilo Nocera, e dal diacono, Mario Casile - rispetto al gruppo di circensi, circa 48 persone, tra i quali molti bambini che sono rimasti bloccati a Saline Joniche, nel cuore della Zona Rossa di Montebello Jonico. Sono persone - ha concluso - che vivono di poco, strette tra grandi necessità”.