‘Ndrangheta: Napoli (Fli), sciogliere Consiglio Comunale Corigliano
In un' interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dell'Interno la deputata Angela Napoli (Fli) chiede di sapere "i motivi per i quali a tutt'oggi, dopo ben 5 mesi dell'insediamento della Commissione d'accesso, il Comune di Corigliano (CS) non sia stato ancora sciolto per infiltrazione mafiosa". Napoli ricorda che "il 27 settembre 2010 e' approdata nel Comune di Corigliano la Commissione d'Accesso" dopo l'operazione denominata "Santa Tecla", che in data 21 luglio 2010, su disposizione della DDA di Catanzaro, "aveva portato - ricorda - a 67 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di presunti appartenenti e affiliati ad una pericolosa organizzazione 'ndranghetistica con la base nell'alto Ionio cosentino, ed in particolare nella Città di Corigliano. Fra le persone arrestate - ricorda - sono risultate anche Mario e Franco Straface, imprenditori e fratelli del Sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface". Sempre secondo al parlamentare "dall'inchiesta e dalle relative indagini, era emerso il ruolo dei due fratelli Straface nell'ambito dell'organizzazione malavitosa coriglianese, riuscendo ad ottenere commesse di lavori edili, ma anche sulle elezioni comunali svoltesi a Corigliano nel 2006, nonché sulle elezioni comunali del 2009 che hanno portato all'elezione nella carica di Sindaco, proprio la sorella Pasqualina Straface". Sempre secondo Napoli "sono emersi, altresì, contatti tra il Sindaco, Pasqualina Straface, ed un parente molto stretto di Santo Carelli, boss fondatore della consorteria 'ndranghetista di Corigliano, oggi condannato all'ergastolo con sentenza definitiva; i contatti risalgono - sottolinea - al periodo immediatamente precedente alle ultime elezioni comunali del 2009 e rivelano, tra l'altro, una raccomandazione fatta dal candidato sindaco, Pasqualina Straface, al familiare del "mammasantissima", per mantenere l'appoggio promesso alla sua candidatura". Napoli evidenzia che - "Sindaco di Corigliano, Pasqualina Straface, i cui due fratelli Mario e Franco, rimangono sottoposti al regime del 41 - bis, e' stata iscritta nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. A tutt'oggi, dopo ben 5 mesi, - aggiunge - sembra davvero ingiustificabile il silenzio calato sull'esito della Commissione d'Accesso".