Il presidente Zurlo sulla cessione della miniera di Belvedere Spinello

Crotone Attualità

In relazione alla vicenda della cessione della miniera di salgemma di Belvedere Spinello e dell’impianto di raffinazione di Cirò Marina, da parte della Syndial-Eni, il presidente della Provincia, Stano Zurlo, ha scritto oggi all’Ing. Vioto, Dirigente della Direzione generale risorse minerarie ed energetiche del Ministero per lo Sviluppo Economico ed all’Ing. De Marco, Dirigente del Settore Politiche energetiche Attività estrattive e risorse geotermiche della Regione Calabria. Notizie apparse sulla stampa e sul sito del Ministero confermano infatti le intenzioni di Syndial-Eni di procedere a brevissimo termine al perfezionamento della cessione di alcuni assets del ciclo del cloro, compreso il sito industriale di Belvedere Spinello e Cirò Marina. “Questa evenienza -scrive Zurlo- sta destando preoccupazione in ambito locale, sotto il profilo dei possibili scenari, occupazionali ed ambientali, che la cessione del complesso potrebbe generare, non avendo la nostra amministrazione locale contezza di un eventuale piano industriale di rilancio e/o utilizzo da parte degli aspiranti acquirenti, a differenza di quanto è emerso rispetto ad altri siti industriali interessati quali Ravenna e Porto Torres”. La nota della Provincia è quindi finalizzata a chiedere notizie e chiarimenti in merito, anche perché, in un quadro di competenze e funzioni ancora non del tutto definite a livello regionale, la Syndial continua ad inviare all’amministrazione provinciale relazioni di monitoraggio che attestano l’inattività del sito produttivo, senza che sia intervenuta, da parte della Provincia di Crotone, nel periodo di titolarità della relativa competenza amministrativa (2006-2009) alcuna autorizzazione alla sospensione temporanea. Il presidente Zurlo conclude specificando il senso della missiva, da intendersi quale “prima azione di intervento della Provincia di Crotone a tutela dell’interesse pubblico territoriale di mantenimento dei livelli occupazionali, nonché di conservazione e ripristino ambientale del sito industriale”.