Sport di base a rischio estinzione, Csi reggino partecipa al Virtual Meeting
In questi giorni, in cui l'aspetto che ci manca di più è entrare in relazione con l’altro, occorre porre uno sguardo d’attenzione verso lo sport di base. La crisi generata dalla sospensione delle attività, in virtù del diffondersi dell’epidemia da Covid-19, sta interrogando i dirigenti sportivi a più livelli; certamente, chi si occupa di attività giovanile, nonché di garantire il diritto al gioco è il più esposto.
Per questo motivo, il Csi Reggio Calabria, nei giorni scorsi, ha illustrato questo orizzonte (carico di forti preoccupazioni) alle Istituzioni territoriali: rischiano di scomparire tante significative (soprattutto, sotto l'aspetto culturale e sociale) esperienze sportive tra cui anche, alcuni gestori di impiantisca che potrebbero raggiungere il collasso economico.
Nonostante il clima emergenziale, due giorni fa, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, anche su sollecitazione del Csi, ha presentato il fondo pubblico/privato per sostenere le realtà associative, i centri sportivi, le associazioni e società sportive dilettantistiche.
A questa attenzione, si unisce il Virtual Meeting "ReggioinGioco" (visibile su Facebook) promosso da Anci e Città Metropolitana che si terrà oggi, venerdì 27 marzo, alle 17.30, durante il quale interverranno; Nicola Provenza, membro della commissione Affari sociali della Camera; Fabio Appetiti, responsabile relazioni Istituzionali Associazione Italiana Calciatori AIC e Antonino Castorina, assessore politiche giovanili della Città Metropolitana Reggio Calabria.
Anche il Csi Reggio Calabria parteciperà all’iniziativa, attraverso il suo presidente provinciale, Paolo Cicciù che, nell’accogliere con entusiasmo questa iniziativa, commenta: «Siamo soddisfati che gli Enti locali riconoscano allo sport di base, un ruolo fondamentale come aggregatore delle forze sane in Città. Interverremo a questo Virtual Meeting, auspicando la più ampia partecipazione da parte degli altri Enti di promozione sportiva, con la consapevolezza che si tratti soltanto di un primo passo verso una riscrittura collettiva dell’animazione territoriale attraverso l’azione ludico-educativa».