Notte d’argento per la Calabria: Anna Barbaro trionfa nel Triathlon all’alba di Tokyo
La Calabria si è colorata d’argento la scorsa notte grazie all’atleta reggina Anna Barbaro che, all’alba di Tokyo, - sotto la guida di Charlotte Bonin - ha realizzato una splendida prestazione nel Triathlon, classe Ptvi femminile, piazzandosi seconda.
Davanti a lei, al primo posto del podio, la spagnola Susana Rodriguez, con la guida Sara Loehr, e dietro alla Barbaro, sul terzo gradino del podio, la francese Annouck Curtillaz, guidata da Celine Bousrez.
Un sogno, quello di Anna, coltivato dopo che la sua vita è stata stravolta da un virus ancora senza nome che l’ha privata della vista. Trascinata dal padre nel mondo sportivo, la giovane ha trasformato quello che doveva essere un passatempo in un impegno a tempo pieno che l’ha condotta a conquistare un primo bronzo europeo nel Triathlon, poi il primo posto nel “World ParaTriathlon series”.
Per completare questo magnifico sogno, fatto di sacrifici e dedizione, mancava il podio delle paraolimpiadi ed Anna Barbaro c’è riuscita.
Portando alto il nome dell’Italia e della sua Calabria, l’atleta azzurra ha ottenuto anche la quindicesima medaglia per nella gara disputata sulla distanza di 750 metri a nuoto, 20 km di ciclismo e 5 km di corsa.
“Questa medaglia è per l’Italia, un incoraggiamento e un segnale di reazione per tutta la mia nazione e per la Calabria il mio cuore è pieno di sentimenti: voglio dedicare questa medaglia a mio padre, al mio allenatore, al mio fidanzato, a tutti quelli che mi hanno seguita e soprattutto a me stessa.” Ha dichiarato l’atleta reggina ai microfoni Rai dopo il traguardo raggiunto.
Non sono mancati i ringraziamenti anche per il suo cane, Anna infatti ha detto: “Grazie anche al mio cane Nora, che ha idealmente corso con me qui a Tokyo e mi ha spronata con il suo desiderio di libertà che mi trasmette quotidianamente”.
Anna ha poi aggiunto “E adesso “Don’t stop me now” e dico a tutti di non avere paura di affrontare quello che sembra un grande mostro: se non ci riuscite da soli, chiedete aiuto, ci sono molte persone preparate disposte a darvi una mano”.
La guida Charlotte Bonin ha invece dichiarato: “Abbiamo lavorato davvero tantissimo, anche con il sostegno delle persone care che oggi ci hanno seguite da lontano dopo due partecipazioni olimpiche, è arrivata la medaglia paralimpica che chiude il mio percorso.”
“Anna mi ha permesso di salire sul podio ai Giochi Paralimpici, non potrei concludere la mia carriera in maniera più felice”, ha aggiunto la Bonin.