“Correre e sperare”, la campionessa Giusy Versace si racconta
Una ragazza solare e piena di vita, una ragazza che non si è mai arresa che ha saputo trasformare il dramma in opportunità. Questa, è Giusy Versace campionessa paralimpica di atletica, calabrese doc ma milanese di adozione. E' stata lei la protagonista del diciassettesimo incontro di Tabularasa.
I due moderatori e organizzatori dell'intera manifestazione, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti hanno discusso insieme all'atleta di sport e dei valori che esso tramette capace di rompere qualsiasi barriera materiale ed immateriale. "Ho perso le gambe - ha affermato Giusy Versace - in un incidente stradale all'età di 28 anni. Il primo ostacolo che ho dovuto superare è stato gestire psicologicamente il trauma. In secondo luogo c'è il dolore fisico che un arto finto comporta, è stato un percorso difficilissimo durato circa un anno e mezzo. La corsa in seguito è arrivata quasi per gioco, la mia curiosità mi ha spinto ad informarmi e ad interessarmi dello sport dedicato ai disabili. La scintilla che mi ha dato la forza di provarci è stato il desiderio di poter provare ancora l'emozione di una corsa, quando - ha continuato - sono riuscita a farlo per la prima volta ho pianto di gioia". L'atleta calabrese ha poi parlato dei successi sportivi, inaspettati dice, che in seguito ha ottenuto: "Quando ho iniziato a correre non credevo assolutamente di fare carriera agonistica. Devo fortemente ringraziare - ha detto - chi ha creduto in me e nelle mie capacità, in particolare Titti Vinci che all'epoca era il presidente regionale del comitato italiano paralimpico, infatti anche se da anni ormai vivo in Lombardia ho sempre voluto correre e gareggiare per la mia terra. In ogni competizione io non corro per vincere, corro per lanciare dei messaggi di speranza. La mia medaglia d'oro l'ho già vinta la mattina in cui mi sono alzata dalla sedia a rotelle mi sono guardata allo specchio e ho deciso di vivere lo stesso anche senza le gambe". La serenita' e la fermezza con cui Giusy ha parlato alla numerosa platea presente alla Torre Nervi di Reggio Calabria è stata disarmante, sul palco c'era una donna bella, determinata e forte che con le sue parole ha cercato di trasmettere tutto questo alle persone che la stavano ascoltando.
"Al Sud, mi dispiace ammetterlo, si fa ancora fatica ad accettare la disabilità. Questo - ha continuato l'atleta - perche' c'è scarsa informazione e soprattutto non vengono tutelati adeguatamente i diritti dei diversamente abili. Dal parcheggio occupato, alle infinite barriere architettoniche fino ad arrivare all'assenza totale di strutture attrezzate per far praticare le diverse discipline sportive. Mi auguro che chi prenderà le redini di questa amministrazione comunale non dimentichi nel suo programma di attivare misure rivolte allo sport. E non dimentichiamoci che lo sport è un diritto di tutti".
Giusy Versace ha poi ricordato al pubblico l'appuntamento settembrino con 'Happy Run', l'evento che coinvolgerà la nostra città nella corsa della felicità da lei organizzata insieme all'associazione onlus 'Disabili no limits'. "Oltre alla corsa, a cui possono partecipare tutti - ha precisato Giusy Versace - ci saranno dimostrazioni di basket in carrozzina, sitting volley e tennis tavolo. Voglio far conoscere alle tante persone che presentano qualche forma di disabilità che esistono tante discipline che possono praticare. Inoltre tramite la manifestazione raccoglieremo una somma da devolvere a chi non puo' permettersi di acquistare una protesi da corsa o una carrozzina atta a praticare sport". In conclusione l'atleta ha voluto lanciare un monito: "Mi immagino un mondo dove tutti possono fare tutto. Sono molto fiduciosa sulle nuove generazioni. Voi - rivolgendosi ai cestisti under 14 della Lumaka presenti sul parterre - siete il futuro, avete il tempo e le energie per cambiare le cose che non vanno, non sprecate questa enorme possibilità. Se pensassimo alla comunità cittadina come un'unica grande famiglia non esisterebbero ne barrire ne ostacoli di nessun genere. Lo sport tramette rispetto ed integrazione, vivete e operate sulla base di queste due direttrici". Anche ieri sera la seconda parte della serata è stata dedicata alla musica, per la sezione Tabularasa Alone si è esibita la 'cantora' indipendente Cassandra Raffaele.