Rodi (Upl): “massima attenzione al personale, per i tamponi autorizzare laboratori privati”
Il Sindacato di Polizia Unione Poliziotti Liberi Sicurezza di Cosenza scrive al Presidente della Regione Calabria chiedendo di coinvolgere anche la sanità privata al fine di consentire uno screening a tappeto di tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine, i più esposti al rischio di contagio dopo gli operatori sanitari.
“Nell’incredibile situazione di emergenza che stiamo vivendo – spiega il Segretario Generale di Cosenza Vincenzo Rodi –, gli operatori delle Forze dell’Ordine meritano la massima attenzione da parte delle istituzioni per l’insostituibile lavoro che svolgono quotidianamente, mettendo a rischio l’incolumità loro ma anche quella dei loro cari. In una situazione così estrema, subito dopo i sanitari, questi servitori dello Stato risultano certamente quelli più esposti al rischio del contagio”.
Secondo il Sindacato di Polizia, “è necessario procedere ad uno screening completo degli operatori del settore, non solo a tutela della loro salute ma anche di quella di tutti i cittadini. Tutti gli operatori delle forze dell’Ordine – continua il Segretario Provinciale Rodi –, per garantire il rispetto delle regole, si interfacciano quotidianamente con decine di persone (chiedendo documenti, verificando la validità dell’autocertificazione ecc.), rischiando anche di diventare, a loro volta e loro malgrado, un pericoloso veicolo di contagio – laddove infetti ma asintomatici o paucisintomatici - sia per il loro ambiente di lavoro che per gli stessi cittadini, considerata, tra l’altro, l’esiguità e la scarsa qualità dei sistemi di protezione a disposizione”.
“Ci hanno spiegato – avanza la nota - che fare il tampone a tappeto su tutta la popolazione è una operazione impossibile ma, in fondo, se i cittadini rispettano le regole (grazie anche al lavoro di Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri) corrono rischi davvero limitati mentre, per gli operatori costretti a stare sul campo, il rischio di contagio è incalcolabile. E il problema dei tamponi, per quello che è dato sapere, risiede non tanto nella difficoltà di approvvigionamento dei kit quanto piuttosto nei tempi necessari per i risultati”.
“Proprio per questo, il Sindacato Sicurezza chiede che si apra, con la massima urgenza, all’utilizzo dei laboratori privati specializzati per fronteggiare l’emergenza in atto. Bisogna fare presto – spiega ancora il Segretario Rodi –, il sistema fin qui utilizzato non ci lascia tranquilli, perché il tampone viene effettuato solo in caso di sintomi conclamati, ovvero quando la patologia è già in atto in forma violenta. Siamo a conoscenza che in Calabria – avanza la nota - esistono alcuni laboratori specializzati in grado di effettuare il test con una validazione scientifica equivalente alle strutture pubbliche ed il loro utilizzo potrebbe garantire una accelerazione del sistema dei controlli, ampliando la platea dei destinatari. Tali strutture non possono, però, operare, in assenza di un protocollo nazionale autorizzato dal Ministero della Salute”.
“Per questo motivo – conclude – abbiamo chiesto al Governatore della Regione Calabria, Jole Santelli, di attivarsi con urgenza presso il Ministero competente per ottenere le necessarie autorizzazioni affinché nella nostra Regione possano essere utilizzati per l’emergenza anche i laboratori specializzati privati, consentendo in tal modo tamponi a tappeto per tutti gli operatori più esposti, ovvero sanitari ed operatori delle Forze dell’Ordine, a tutela della loro salute ma anche di quella di tutti i cittadini che con loro vengono a contatto”.