Omicidio a Paravati: filmati al vaglio degli inquirenti, c’è un altro indagato
Non è ancora completamente chiaro come sia avvenuto l’omicidio di Francesco Palmieri, il 27enne di Paravati, frazione di Mileto, ucciso lo scorso primo di aprile (QUI).
Mentre l’unico fermato fino ad ora, il cugino della vittima, Nicola Polito, 33enne anche lui di Paravati (QUI), è tornato in carcere perché i suoi stessi familiari non gli hanno rinnovato l’ospitalità nella casa dove avrebbe dovuto trascorrere gli arresti domiciliari, sul registro degli indagati è finito Pasquale Evolo, di 52 anni.
Secondo quanto raccontato ai carabinieri dallo stesso Polito, i due avrebbero avuto un’accesa discussione per questioni legate ad un debito di droga e durante la colluttazione Evolo avrebbe strappato dalle mani il fucile dal quale sarebbe quindi partito il colpo mortale alla nuca di Palmieri. Non è dunque chiaro chi abbia sparato causando la morte del giovane.
Il gip ha derubricato l’accusa iniziale formulata dalla Procura, ovvero di omicidio volontario, in “morte come conseguenza di altri delitti”, accogliendo parzialmente le argomentazioni del difensore di Polito, l’avvocato Salvatore Sorbilli.
Ciò che sembra acclarato è che l’omicidio sia scaturito da una lite degenerata nel sangue e culminata con la fuga dei fratelli Evolo, mentre Polito si sarebbe recato nell’abitazione della nonna per nascondere il fucile.
Una ulteriore svolta alle indagini e alle risposte degli inquirenti potrebbe arrivare dai filmati di una telecamera presente nella zona in cui è avvenuto il delitto, tra i vicoli di Paravanti, e dagli esami stub effettuati nell’immediatezza dei fatti su Polito e sui fratelli Evolo.
Intanto, nella mattinata di oggi, all’obitorio dell’ospedale di Vibo, è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Palmieri. Al termine dell’esame autoptico la Procura ha consegnato la salma ai familiari.
Scortata da due pattuglie dei carabinieri la bara con all’interno il giovane è stata quindi trasferita dal nosocomio del capoluogo nel cimitero di Mileto. Lungo il percorso, la strada statale 18, sono state diverse le persone che hanno voluto tributare l’ultimo saluto.
A causa dell’emergenza coronavirus non è stato possibile infatti celebrare il funerale e Palmieri è stato tumulato all’interno del cimitero cittadino alla presenza dei soli familiari, con i militari dell’Arma ad evitare assembramenti.