Scuola. Cuzzupi: «L’anno deve essere validato, si torni al più presto in classe»
L’Italia intera vive disagi in ogni settore in conseguenza alla pandemia causata dalla diffusione del Covid-19 e anche l’istruzione scolastica affronta i suoi grossi disagi e a tal proposito si è svolta l’audizione delle parti sociali alla VII Commissione del Senato, per discutere del d.l. n. 22/2020 relativo alla conclusione dell’anno scolastico, agli esami di fine corso e all’avvio del prossimo anno scolastico.
Presente all’incontro, in rappresentanza dell’Ugl Scuola, il Segretario Nazionale Ornella Cuzzupi che ribadisce: «Stiamo vivendo una situazione eccezionale che impone provvedimenti che ne modificano la conclusione».
«L’Ugl - prosegue Ornella Cuzzupi - esprime un plauso per gli investimenti predisposti dal Governo per consentire agli alunni che non avevano i dispositivi tecnologici necessari, pc e tablet, di averli in comodato d’uso. Per quanto riguarda la Didattica a distanza – aggiunge - si sono constatate grandi lacune nelle indicazioni ministeriali fornite e, precisa, che tale modalità non è stata mai normata e non costituisce obbligo d' insegnamento, per cui i docenti si sono affidati alla propria esperienza e professionalità, manifestando grande senso di appartenenza e responsabilità nell'identificare e far propri gli strumenti didattici tecnologici con i quali proseguire nel percorso formativo, ecco perché, comunque, sta funzionando».
«Adesso dobbiamo prevedere percorsi per la chiusura dell’anno scolastico. A giugno tutti gli studenti di ogni ordine grado dovranno ammessi alla classe successiva, – afferma ancora Ornella Cuzzupi - mentre per quel che riguarda l’esame di Stato se non si riesce a rientrare in classe, vista l’emergenza epidemiologica in atto, si mantenga almeno la prova orale da svolgere davanti a una Commissione formata da commissari interni e un commissario esterno. Se invece dovessero esserci le condizioni –avanza - si potrebbe ipotizzare lo svolgimento di una prova scritta, magari facendo rientrare le ultime classi alla fine di giugno e provare a fare una prova scritta unica con orari scaglionati. E’ fondamentale però che venga validato il titolo e l’anno scolastico non vada perso e possa, quindi, essere speso anche in ambito lavorativo».
«Ciò non vuol dire – specifica il Segretario Nazionale - che tutti devono essere promossi. Naturalmente bisognerà valutare il rendimento degli alunni basandosi sui dati del primo quadrimestre che si è svolto regolarmente, sugli esiti della didattica a distanza e della prova finale. Il mese di settembre dovrà essere dedicato tutto a una fase di ripetizione per chi ha manifestato lacune, in maniera tale che possa recuperare. Una fase che servirà poi a fare iniziare con una buona base l’anno prossimo dal mese di ottobre».
«E’ chiaro – ha concluso Ornella Cuzzupi – che si dovrà tornare alla scuola in presenza fisica. La dad, per quanto efficace, non dà il calore umano dell'aggregazione, né dà il senso di appartenenza all'Istituzione e, né consegue che il ragazzo che ha aiuti in casa e una famiglia che lo segue, riesce ad ottenere risultati, altrimenti no. La scuola in presenza è fondamentale per ogni studente, di qualsiasi età in quanto “comunità educante” e non può certo essere sostituita dalla tecnologia».