Migranti dalla Sicilia alla Calabria, Gallo contesta il Governo
«Il Governo pensa di risolvere i problemi legati ai fenomeni migratori scaricandoli sulle regioni del sud, ponendo a rischio per la pandemia di Covid 19 l’incolumità dei calabresi e degli stessi migranti».
Lo dice l’assessore regionale all’immigrazione, Gianluca Gallo, commentando l’annuncio del Governo in ordine all’annunciato prossimo trasferimento in Calabria di una cinquantina di migranti da poco sbarcati sulle coste siciliane.
Ricorda Gallo: «A testimonianza dell’attenzione e dell’impegno nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, vi sono nero su bianco i primi atti seguiti all’insediamento della giunta regionale, con l’accelerazione impressa ai progetti “Su.pr.eme.” e “Più Su.pr.eme”, tra loro complementari e finalizzati a potenziare prima accoglienza, accoglienza diffusa, risanamento aree e strutture dei comuni, inserimento lavorativo, sostegno ai comuni ed ai centri per l’impiego per la presa in carico dell’utenza, sviluppo di nuove imprese, prevenzione sanitaria». Adesso, però, ad aggravare una situazione già delicata sotto il profilo sociale, senza preventiva concertazione né preavviso, arriva il trasferimento d’ufficio in Calabria di decine di uomini e donne arrivati in Europa dopo la traversata del Mediterraneo.
«Il Governo Conte – aggiunge Gallo - ritiene di poter risolvere i problemi legati ai fenomeni migratori semplicemente riversandoli sulle regioni meridionali, compresa la nostra: è un disegno scellerato, ancor più in un periodo segnato da una grave emergenza, perché adottato anche in mancanza di qualsivoglia valutazione di carattere sanitario, così mettendo a repentaglio anzitutto la salute dei migranti stessi».
Conclude Gallo: «Il pericolo di una seconda ondata pandemica nei prossimi mesi è dato per altamente probabile e, secondo uno studio di recente pubblicazione, il continente africano potrebbero esserne l’epicentro. Di fronte ad arrivi da Paesi che hanno dichiarato la pandemia e non sono in grado di effettuare controlli sui propri cittadini, prevedere screening rigorosi e garantire adeguate reti di filtraggio e verifica dovrebbe essere questione di buon senso, oltre che di interesse nazionale ed europeo. Invece si assiste al solito, vergognoso scaricabarile. La nostra contrarietà a scelte del genere è e sarà ferma: il Governo tiri fuori la testa dalla sabbia e faccia ciò che gli compete».