Covid, il sindaco Falcomatà: “Attivare processo partecipativo sui diritti dell’infanzia”
Ha chiesto di “attivare il processo partecipativo sui diritti dell'infanzia” il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà e ha così accolto l'appello della Federazione Italiana Scuole Materne. Ha così assicurato che la Città metropolitana avvierà “un confronto partecipativo ampio e coordinato, anche attraverso il coinvolgimento del nostro Garante per l'Infanzia, al fine di individuare priorità e soluzioni da proporre, anche su scala regionale e nazionale, per dare risposte ai diritti delle bambine e dei bambini della Città".
"La fase due dovrà vederci necessariamente impegnati nella predisposizione di un piano straordinario per l'infanzia con l'obiettivo di dare un supporto concreto ai bambini e ai ragazzi della Città ed in particolare al loro diritto all'istruzione, al gioco e alla socialità. Condivido quanto affermato dalle scuole della sezione reggina della Federazione Italiana Scuole Materne: i bambini sono forse i soggetti che più degli altri hanno subito in questi mesi, soprattutto sul piano emotivo, gli effetti indiretti della crisi sanitaria.
“Già nei giorni scorsi ho avuto modo di affermare che per quanto ci riguarda il mondo dell'infanzia rappresenta in questo momento una priorità, al pari delle altre questioni sociali che interessano soprattutto le fasce deboli della popolazione".
"L'attenzione al mondo dell'infanzia appartiene al dna della nostra amministrazione - ha spiegato il sindaco - in questi anni diverse sono state le iniziative messe in campo per la creazione di spazi e servizi destinati ai più piccoli. Proprio per questo, insieme all'Assessore comunale alle Politiche Sociali Lucia Nucera e all'Assessore all'Istruzione Anna Nucera, vogliamo dare continuità a questo percorso, istituendo un tavolo finalizzato ad individuare soluzioni immediatamente praticabili che tengano insieme la salute dei bambini e delle loro famiglie, nel rispetto quindi delle norme sul distanziamento sociale, ed il loro diritto ad incontrarsi e a giocare, continuando il loro percorso educativo e formativo pur in un contesto sociale in qualche modo viziato dagli effetti dell'emergenza".