Terreni comunali illegalmente in fitto per i contributi: nei guai agricoltore e pro tempore del Comune

Crotone Cronaca

Una presunta truffa agricola è stata scoperta a San Lorenzo, nel reggino, e due persone del posto - un imprenditore agricolo e un pensionato, responsabile pro-tempore del Servizio Gestione del Patrimonio del Comune - sono finiti nei guai.

A loro sono arrivati i Carabinieri Parco di Bagaladi e della Stazione Forestale di Melito di Porto Salvo, coadiuvati dai militari della Stazione Territoriale e del Reparto P.N. Aspromonte di Reggio Calabria - che a seguito di approfondite attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica diretta da Giovanni Bombardieri, hanno fatto scattare l’operazione “Aspromonte”.

IL SEQUESTRO

A chiusura del cerchio investigativo, nella giornata di ieri, gli stessi militari hanno proceduto al sequestro di conti correnti bancari e postali, beni mobili ed immobili, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma di oltre 325 mila euro, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo a carico dell’imprenditore agricolo, A.P., di 53anni, e del compaesano, R.G.M., di 71 anni, pensionato e responsabile pro-tempore del Servizio Gestione del Patrimonio del Comune di San Lorenzo.

LA TRUFFA

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due , in concorso tra loro, con artifici e raggiri avrebbero stipulato un contratto di affitto illegittimo relativo a dei terreni comunali in affido al più anziano, portandoli nelle disponibilità del 53enne e procurando a quest’ultimo un profitto derivato dall’indebita percezione dei contributi economici erogati dall’Unione Europea per il tramite dell’Agea, come regimi di sostegno diretto nell’ambito della Politica Agricola Comune, per un importo complessivo pari a 325.809,43 euro.

L’operazione fa seguito ad una pregressa attività di indagine, coordinata dal Sostituto Marco Lojodice e dall’Aggiunto Gerardo Dominijanni, finalizzata, preliminarmente, all’acquisizione ed all’analisi dettagliata della documentazione presentata per l’indebita percezione dei contributi comunitari e, successivamente, all’analisi dei conti correnti sui quali venivano accreditati gli stessi contributi.