“Fase 2”, al via i controlli della movida reggina. Previste multe fino a 4mila euro

Reggio Calabria Cronaca

Il Ministro dell’Interno e il Capo della Polizia hanno emanato nuove direttive, per questo motivo il Questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone, ha disposto un’intensificazione dei servizi interforze per il controllo del rispetto dei provvedimenti straordinari adottati dal Governo per la cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza Covid-19; questo a seguito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Massimo Mariani.

Così, stando alle norme, si vietano gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico e si ribadisce la necessità di mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro.

Per i controlli nel centro cittadino e in periferia, dove si concentrano il maggior numero di locali frequentati dalla movida reggina, sono stati pianificati dispositivi con l’obiettivo evitare le aggregazioni, a garanzia del bene comune della salute pubblica.

Chiunque dovese violare queste disposizioni sarà sanzionato con una multa da 400 a 3mila euro (e fino a 4.000 euro se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo).

Gli esercenti che non assicurano adeguati livelli di protezione, incorreranno nella sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, per un massimo di 5 giorni (trascorsi i quali senza che sia avvenuto il ripristino, potrà essere adottata una nuova chiusura dell’attività o dell’esercizio).

Se la violazione è commessa durante l’apertura di un’attività verrà fatta una sanzione amministrativa accessoria che prevede la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni ed in caso di reiterazione della stessa violazione, si può incorrere in una multa raddoppiata o nella chiusura dell’attività per la durata massima.

Se dovessero essere violate le prescrizioni di legge, in determinati luoghi, situazioni di disordine per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore potrà sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata.