Minori affidati ai nonni e privati del sostegno economico, Bernardini (PR) scrive alla Santelli

Calabria Attualità

In una lettera indirizzata alla Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, Rita Bernardini (consigliere generale del Partito Radicale e Presidente di Nessuno Tocchi Caino) torna sulla vicenda dei due ragazzi calabresi affidati ai nonni, i quali da sei anni sono privati del sostegno economico previsto dalla legge.

La missiva, trasmessa tramite posta certificata è stata indirizzata “per conoscenza” anche a tutti gli attori in campo: al Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, alla Regione Calabria – Dipartimento n°7 Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, alla Procura della Repubblica c/o Tribunale per i Minorenni, al Sindaco e ai Servizi Sociali del Comune di Rosarno.

LA LETTERA

“Egregia On.le Jole Santelli,

scrivo a Lei nella speranza di venire presto a capo di una vicenda che mi ha molto colpito perché riguarda due minori e i loro nonni, che li hanno avuti in affidamento fin dal 30 luglio 2014 con provvedimento prima dei Carabinieri e successivamente, in data 11 febbraio 2015, del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria.

L'affidamento della bambina (all'epoca, di anni 10) e del ragazzo (all'epoca, di anni 13) ai nonni materni, è stato deciso dagli organi competenti a seguito dell'arresto dei genitori dei minori, avvenuto il 30 luglio 2014.

Accade che, nonostante siano passati quasi sei anni e che la responsabilità dell'affido sia ancora in atto, ai nonni dei ragazzi non è stato mai riconosciuto il contributo previsto sia dalla normativa nazionale che da quella della Regione Calabria. Si tratta di una legislazione sacrosanta che aiuta i minori in momenti difficili della loro vita come è certamente quello della carcerazione dei propri genitori, aiuto previsto espressamente dalla legge n. 149/2001 (art.5). In tutti questi anni i due ragazzi, oggi liceali, sono stati amorevolmente accuditi dai nonni che hanno provveduto alla loro educazione, istruzione e mantenimento, facendo notevoli sacrifici economici anche per portarli a visitare in carcere i genitori che i due ragazzi considerano “come figure fondamentali di riferimento e dei quali attendono il ritorno a casa” (così si legge nel provvedimento di affido del Tribunale dei Minori).

Non è questa la sede per me di individuare e indicare i responsabili di questi sei anni trascorsi senza alcun supporto economico che, per legge, prescinde dalle condizioni economiche della famiglia affidataria. Aggiungo però che il nonno dei ragazzi è un impiegato amministrativo che per ben due volte è dovuto ricorrere a prestiti per far fronte alle spese di mantenimento dei minori e della sua famiglia. Nonno che, nonostante gli innumerevoli solleciti ai Servizi sociali del Comune di Rosarno, si è visto procrastinare all'infinito quanto gli era e gli è dovuto.

Vorrei, con molta semplicità, chiedere a Lei, Presidente Santelli, se con l'autorevolezza e le capacità che Le sono proprie (che personalmente ho potuto apprezzare quando sia io che Lei abbiamo fatto parte della Camera dei Deputati), si possa venire a capo in tempi rapidi di questa triste vicenda per la quale sono pronta ad intraprendere un'iniziativa nonviolenta di sciopero della fame che mi auguro di tutto cuore non sia necessaria. Marco Pannella mi ha insegnato che, quando sono in discussione diritti umani fondamentali, la nonviolenza richiede a ciascuno di noi di non tirarsi indietro. E qui sono in gioco i diritti dei minori riconosciuti dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, che l'Italia ha ratificato nel 1991. In attesa di un Suo riscontro, Le porgo i miei più sentiti saluti.”

Rita Bernardini


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