Cani costretti in box sporchi e circondati da rifiuti: scatta il sequestro, denunciato il proprietario
Due capannoni fatti di blocchi di cemento, tavolami e lamiere, distanti tra di loro ed estesi più di 400 metri quadri: era qui che erano rinchiusi quasi una settantina di cani, tra cui anche dieci cuccioli di una età inferiore ai 30 giorni.
Sistemati nei box, quasi tutti con una catena al collo ma di una lunghezza estremamente ridotta, ciotole per il cibo e per l’acqua non adatte e, dulcis in fundo, rifiuti di varia natura intorno. Insomma, nessuna condizione igienico-sanitaria minima e in uno stato di costrizione ritenuta incompatibile per gli animali.
A scoprire il tutto, grazie ad una segnalazione arrivata al 112, sono stati i carabinieri di Girifalco, S. Vito Jonio, Sersale e Taverna, che sono intervenuti sul posto con il personale del servizio veterinario dell’Asp, i Vigili urbani di Catanzaro, e i volontari delle Guardie zoofile del Wwf.
La struttura, che si trova in località Ianò, è stata così sequestrata ed il proprietario denunciato. Inoltre, su disposizione del servizio veterinario, quest'ultimo dovrà apportare delle modifiche ai locali ed entro 15 giorni.
Il sequestro ha interessato anche i cani trovati all’interno - 66 in tutto - e di razze pregiate che, di un certo valore economico, sono usate per la caccia.
Gli animali sono stati tutti identificati dall’Asp che gli ha applicato i microchip ma nonostante la disponibilità del Comune di Catanzaro a custodirli nel proprio canile di S. Floro, a causa della delicatezza delle razze, si è ritenuto che il trasporto potesse essere stato rischioso per le bestiole.