Fase 2, protesta dei sindacati balneari di Praia a Mare: “Annullare le ordinanze”
Hanno chiesto la revoca delle ordinanze numero 272 e 277 emanate dal sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò le sigle sindacali del settore balneare, come il Sib Confcommercio e Fiba-Confesercenti. Per questo motivo hanno protestato su viale della Libertà nei pressi del palazzo comunale.
La manifestazione, regolarmente autorizzata dalla Questura di Cosenza e svolta nel rispetto delle misure anti contagio da Covid-19, è stata partecipata da alcune centinaia di persone tra cittadini praiesi, imprenditori balneari e di altre attività commerciali, proprietari di seconde case e villeggianti.
A margine degli interventi è stata avviata la raccolta firme per una petizione da inviare all'amministrazione comunale e al prefetto di Cosenza allo scopo di chiedere l'annullamento delle ordinanze, vero scopo dell'evento.
Per Antonio Giannotti, presidente Sindacato Italiano Balneari Calabria (Sib-Confcommercio), la presenza “è propositiva e rivolta alla ricerca di soluzioni. È necessario che ci sia unione tra le parti sindacali, amministrative e politiche, imprenditoriali e della società civile di Praia a Mare per mettere tutti in condizione di beneficiare dell'estate 2020. Sulle ordinanze che oggi ci troviamo qui a contestare tutti dobbiamo essere obbiettivi. Infatti, come Sib, ne condividiamo alcuni passaggi. Siamo tutti d'accordo che l'ambiente vada salvaguardato, soprattutto quello del tratto più prezioso della nostra costa, quello di Fiuzzi Capo Arena.
Ma la spiaggia deve essere livellata, con mezzi meccanici ovviamente, altrimenti non è possibile lavorare. Immaginate solo che, in alternativa, è impossibile predisporre passerelle per consentire l'accesso alla spiaggia ai diversamente abili.
Lo stesso dicasi per le misure sulla ricettività, in particolare quella delle seconde case. Condividiamo il fine, l'obbiettivo ultimo dell'ordinanza, ma siamo anche convinti che si possano fare dei ritocchi. Ad esempio sui tempi per comunicare la propria presenza. Non 10 o 15 giorni, come previsto, ma crediamo siano sufficienti 48 ore. In entrambi i casi sarebbe stato necessario, e siamo ancora in tempo, la concertazione con tutte le parti interessate e l'adozione di decisioni giuste”.
Mentre per Roberto Iacovo, in rappresentanza della federazione Italiana Imprese Balneari (Fiba-Confesercenti), i decreti finirebbero per danneggiare economica ed esercenti. È stato dello stesso avviso anche Orlando Chiavazzo, imprenditore balneare di Praia a Mare, per il quale “i lidi sono da sempre il fiore all'occhiello della ricettività turistica di Praia a Mare. Anni fa ho conosciuto un sindaco che ha creato le premesse affinché le strutture balneari nascessero. Oggi lo ritrovo ad ostacolarle e paralizzarle con queste ordinanze. Adesso basta, non possiamo più stare qui ad aspettare risposte alle nostre domande o un tavolo tecnico che è stato richiesto da tempo e a gran voce, in particolare all'assessore al Turismo di Praia a Mare, Pasquale Fortunato”.