Droga: Traffico Albania-Italia, condannata cantante lirica
Si e' concluso con una condanna parziale il giudizio abbreviato celebrato oggi davanti al giudice dell'udienza preliminare distrettuale di Catanzaro a carico di Liljana Kondakci, 59 anni, la famosa cantante lirica albanese coinvolta nella maxi operazione antidroga denominata "Shkoder", l'inchiesta diretta a stroncare un fiorente traffico di sostanze stupefacenti dall'Albania all'Italia che sarebbe stato gestito con la regia di presunti esponenti della 'ndangheta cosentina. Il gup Assunta Maiore ha ritenuto la donna colpevole solo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, assolvendola come richiesto dall'avvocato Giorgio Pisani da quattro capi d'accusa per singoli episodi, e facendo cadere l'aggravante dell'uso delle armi relativa al primo capo.
Il pubblico ministero Vincenzo Luberto aveva chiesto una condanna a otto anni di reclusione, ma il giudice ha inflitto alla Kondakci un aumento di pena di un anno e dieci mesi da aggiungersi ai due anni e dieci mesi gia' sentenziati a suo carico dal gip di Castrovillari (Cs) per altre accuse legate allo smercio di stupefacenti, che il giudice ha ritenuto legati alla contestazione di oggi dal vincolo della continuazione.
Per la cantante, dunque, la pena complessiva dopo l'abbreviato celebrato a Castrovillari e quello celebrato oggi a Catanzaro e' di quattro anni e otto mesi, che la donna sta gia' scontando nel carcere cosentino dove e' detenuta. Liljana Kondakci, artista estremamente nota nel suo Paese, era tra gli indagati dell'operazione condotta dalla Guardia di finanza ad ottobre 2008, e destinataria del provvedimento cautelare emesso in quell'occasione. All'epoca la donna era gia' detenuta per essere stata arrestata, nel maggio 2006, alla stazione ferroviaria di Sibari (Cs), dove era appena arrivata dall'Albania, via Bari, con 3,3 chilogrammi di eroina. Liljana Kondakci, chiamata tra i componenti del gruppo come "la mamma" o "la cantante", secondo quanto emerso dalle intercettazioni, sarebbe stata un "corriere qualificato" di droga, avrebbe cioe' utilizzato la propria popolarita' per aggirare i controlli di polizia in Albania. Il procedimento nato dall'arresto del 2006 si concluse con rito abbreviato ed una condanna, appunto, a due anni e dieci mesi di galera. La donna ottenne all'epoca i domiciliari presso un Istituto di suore dal quale, pero', si allontano' per recarsi in Grecia, dove in seguito fini' nuovamente in manette. La vasta operazione "Shkoder", le cui indagini partirono nel 2005, consenti' il sequestro di quasi 500 chili tra cocaina, eroina e marijuana. Al narcotraffico, secondo le accuse, avrebbero partecipato elementi di spicco della criminalita' albanese e romena, ma anche calabrese, che avrebbero controllato il flusso di stupefacenti, assicurandosi che nessuna partita di droga proveniente dall'Est venisse immessa sul mercato calabrese senza il passaggio da Altomonte (Cs). Proprio nel piccolo paese cosentino, secondo gli inquirenti, la banda avrebbe realizzato un vero e proprio centro di smistamento e di lavorazione della droga proveniente dall'Albania. Quattro i tronconi giudiziari nati dall'inchiesta, due in corso davanti al tribunale collegiale di Castrovillari, uno gia' approdato in appello, dove i giudici venerdi' scorso hanno scontato due condanne, aumentandone una terza e confermando le ultime sette, e l'ultimo, quello relativo alla cantante Kondakci, conclusosi oggi davanti al giudice di primo grado.