Capo Colonna tra randagi e rifiuti abbandonati, Direttore Museo: “Città non conscia delle potenzialità”
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota- denuncia del Direttore del Museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna, Gregorio Aversa, sui disagi a Capo Colonna.
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“Da tempo anche la nostra struttura segnala l'insufficienza nel numero di corse fornito dal trasporto pubblico per coloro i quali fossero interessati a venire a visitare museo e parco archeologico. Allo stesso modo abbiamo sempre effettuato le dovute segnalazioni ogni qualvolta si è verificato un calo di tensione nella rete elettrica. Per un lungo periodo, inoltre, il museo è rimasto privo del servizio telefonico a causa di pali danneggiati, un servizio soltanto di recente ripristinato. In varie occasioni abbiamo lamentato la presenza di cani randagi che (a prescindere dall'amore per gli animali che ci contraddistingue), offrono comunque una cattiva immagine del sito. In diverse occasioni, infine, siamo stati direttamente attaccati come responsabili di una inadeguata manutenzione che in realtà compete ad altri enti, visto che il promontorio è realtà assai articolata e complessa, che vede la presenza di privati, oltre che svariate istituzioni.
Ma oggi penso che la problematica abbia raggiunto l'apice! Stiamo lavorando alla riapertura di museo e parco, abbiamo concluso lo sfalcio all'interno dell'area archeologica e stiamo organizzando la segnaletica in funzione del contingentamento dei visitatori. Per questo, anche stamattina alle ore 11,30 mi sono trovato ad effettuare un giro di controllo e lungo la costa nord (lato Crotone) ho dovuto constatare la presenza di un consistente cumulo di immondizia e rifiuti speciali abbandonati da ignoti! Subito dopo (ore 12,30) è arrivato il camion della nettezza urbana, che non ha provveduto a prelevarli (come mi auguravo). Anche stavolta ho provveduto ad effettuare la necessaria segnalazione.
Comunque a questo punto mi sembra chiaro che la città non sia conscia delle proprie potenzialità e di quanto si possa avere in futuro, risultando spaccata: da una parte persone civili, rispettose e collaborative che ci tengono al decoro e che sentono quel luogo come parte integrante della città, ma dall'altra cittadini che non intendono in alcun modo prendere parte ad un processo di responsabilità condivisa, per cui assunto fondamentale è, prima di pulire, non sporcare!
Se la città non collabora sarà difficile portare avanti una realtà assai complessa come il promontorio di Capo Colonna, la cui gestione comporta l'investimento di risorse economiche ingenti per la sola manutenzione ordinaria e che appare ancor più complessa in considerazione della presenza di svariati portatori di interesse, pubblici e privati. Faccio quindi appello perché si arrivi a promuovere un comitato esteso a tutti gli stakeholders così da riuscire finalmente a promuovere una razionale ed efficiente gestione dell'intero promontorio; non il solito scarico di responsabilità che non è costruttivo e si interessa alla sola inutile ricerca di un capro espiatorio.”
Gregorio Aversa
Direttore del Museo e parco archeologico nazionale di Capo Colonna
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