Bonus Vacanze, Federconsumatori: solo il 58% degli albergatori calabresi dichiara di accettarlo
Sarà un’estate “calda” e non solo per le temperature. A surriscaldare la stagione l’incertezza dentro cui muove la condizione economica di molte famiglie e gli effetti della crisi che nei mesi di lockdown ha costretto tanti alla cancellazione di prenotazioni estive.
In un quadro difficile di previsioni e di una pandemia attiva, il settore turistico rischia di risentire più di altri di un consistente calo di presenze con tutto ciò che ne discende in termini di perdita di reddito per le famiglie che vivono del settore e che per tanti è riserva anche per i lunghi mesi invernali.
Ma, nonostante i morsi dell’emergenza sanitaria, in molti c’è voglia di vacanze, di distrazione, anche se per pochi giorni. A ciò viene incontro la misura del Governo del cosiddetto Bonus Vacanze con benefici alle famiglie e, indirettamente, al settore turistico per 2,4 miliardi di euro.
Al BonusVacanze hanno diritto quanti, singoli o nuclei familiari, hanno un reddito ISEE pari o inferiore a 40.000,00 euro. Il Bonus, previa domanda da effettuare direttamente dal richiedente in formato digitale, dà diritto a beneficiare sino ad un massimo di 500 euro, l’80% cedibile all’albergatore ed il 20% restante in forma di detrazioni fiscali per il beneficiario.
“Considerato che riceviamo continue segnalazioni di famiglie che non sanno come reperire informazioni su come e dove poter spendere il BonusVacanze e visto che molti si apprestano a programmare le proprie ferie ed a misurare le loro possibilità economiche, Federconsumatori ha inteso sondare il settore alberghiero calabrese per capire come si attrezza a cogliere le misure nazionali di sostegno. Abbiamo voluto ricavare una proiezione senza filtri di come il settore alberghiero e complementare calabrese risponde al Bonus Vacanze”. Afferma Mimma Iannello, Presidente di Federconsumatori Calabria, che rende noto che “l’Osservatorio Nazionale ha già rilevato nei giorni scorsi, su un campione di 370 strutture sparse in tutta Italia, che solo il 46% di quelle interpellate accetta il bonus vacanze, il 35% non lo accetta mentre il 19% sta ancora decidendo se accettarlo o meno.”
Federconsumatori Calabria ha campionato in proprio 82 strutture tra alberghi, agriturismi e B&B della regione attraverso il metodo della simulazione di prenotazione riferita ad una camera doppia per l’ultima settimana di luglio e nelle più importanti località turistiche della costa e montane: il 52 % di Hotel, il 33% di B&B ed il 15% di Agriturismi.
“Il risultato del campione – dichiara Mimma Iannello - evidenzia che solo il 58,5% di tutte le strutture dichiara di accettare il Bonus vacanze: il 73% degli Hotel, il 19% dei B&B, l’8% degli agroturismi. Un segnale non molto incoraggiante visto il periodo di crisi che non invoglia di certo i vacanzieri ad utilizzare l’incentivo del Bonus per conoscere ed apprezzare le tante bellezze calabresi e per distrarsi in sicurezza dopo i mesi di limitazioni e preoccupazioni che hanno messo a dura prova la resistenza di bambini, giovani, adulti e anziani. A ciò si aggiunge l’incongruenza fra quanti hanno dichiarato al telefono di accettare il bonus ed il contrario che gli stessi dichiarano sui siti delle associazioni di categoria. Una confusione non da poco che disorienta i consumatori e non li aiuta a programmare in piena consapevolezza le vacanze.”
“Come Federconsumatori segnaliamo inoltre l’urgenza di offrire ai consumatori un portale unico regionale – aggiunge - dove sia possibile accedere ad una corretta informazione per scegliere nella piena consapevolezza le località da visitare, dove soggiornare, a quali costi, con quali mezzi di trasporto pubblico, con quali servizi offerti, con quale proposte culturali, di quali benefit poter fruire.
Inoltre, continuiamo a denunciare la condizione di alcuni territori in termini di qualità dell’accoglienza e dei servizi (strade, parcheggi, rifiuti, acqua, balneabilità acque, ecc.). Ciò – conclude Mimma Iannello - a riprova che, aldilà dei bonus, degli spot e delle risorse a pioggia, se non si agisce in tempo sull’intera filiera turistica per innalzare la qualità attrattiva di ogni territorio ogni altra misura rischia di trasformarsi in un pannicello caldo che allieva ma non cura la malattia di come in Calabria si appronta una vera proposta turistica. Coronavirus a parte.”