Paziente Covid rifiutato da strutture riabilitative nel reggino, Galimi: fatto grave
“La vicenda sanitaria di Giuseppe Gullo, il paziente pianigiano affetto da Coronavirus e curato felicemente presso il grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, sembra non trovi soluzioni. Dopo il toccante appello della figlia, mirante a trovare una struttura sanitaria in grado di fornire al padre la riabilitazione necessaria, non si intravede alcuna adeguata risposta.” - Questa la denuncia che fa il portavoce del comitato per la difesa della salute della piana, Michele Galimi -
“Come si ricorderà – scrive Galimi - il signor Gullo, operato al femore e trasportato a Reggio Calabria perché affetto da Coronavirus, dopo la guarigione, aveva bisogno di una terapia riabilitativa per la sua piena operatività. Positivo ancora al tampone e nuovamente guarito, da oltre un mese rimane “parcheggiato” presso l’ospedale Morelli, perché le strutture pubbliche e convenzionate del settore, ne rifiutano il ricovero”.
Secondo Galimi, “appare grave questo atteggiamento, perché il cittadino medio rimane impotente e debole rispetto ad una burocrazia sorda davanti ai bisogni.
Interesseremo della questione il direttore sanitario aziendale dell’ASP Reggina, dott. Antonio Bray, ribadisce Galimi, perché si affermi l’umanità rispetto all’isolamento in cui si tenta di “spingere” chi si è imbattuto in questa epidemia.
Abbiamo il dovere di stare accanto a chi soffre e di tenere alta la bandiera dei diritti,sapendo che dobbiamo aiutare quanti si stanno spendendo per migliorare la nostra sanità.”