Cinquefrondi, la lotta del popolo kurdo passa dal pane arabo
Partirà a Cinquefrondi il 27 luglio il laboratorio di pane arabo. L’iniziativa nata lo scorso inverno per avvicinare le persone alla preparazione del pane è stata riproposta per la stagione estiva al fine di continuare il percorso di accoglienza tra cittadini e beneficiari migranti, che a Cinquefrondi ha significato per ReCoSol – Rete dei Comuni Solidali ente gestore del progetto di accoglienza Siproimi, e per il Comune di Cinquefrondi, titolare del Progetto dal 2016, un nuovo modo di fare integrazione e scambio culturale. Così, nove ragazze e un ragazzo avevano seguito con entusiasmo il corso di panificazione araba, presso la Mediateca Comunale, lì dove il Siproimi “Mario Congiusta” di Cinquefrondi ha sede.
A febbraio “In cucina con Buhar” si era rivelato un successo, sin dalle prime battute, anche per la semplicità e la gentilezza della docente d’eccezione Buhar Alì Mohammed, donna del Kurdistan iracheno ospitata presso il Siproimi “Mario Congiusta” di Cinquefrondi. Un vero evento, anche per il modo originale e saporito di raccontare le dinamiche dell’asilo e dalla protezione internazionale, incuriosendo i partecipanti sulla questione curda, attraverso un laboratorio di panificazione breve ma rigoroso, alla fine del quale ogni corsista era stato messo in condizione di creare autentico pane arabo. Un fatto addirittura storico, se rapportato alla realtà di una cittadina di poco più di seimila abitanti. Neppure il tempo di gioire delle tante richieste per un secondo corso, che la tragedia della pandemia spegneva tutto.
Storia di ieri. Come tante altre cose, anche le iniziative culturali del Siproimi, solo recentemente hanno potuto riprendere. Ora, con maggiore serenità “In cucina con Buhar” riparte questo 27 luglio, con meno corsisti, nel rispetto di ogni normativa sanitaria e di sicurezza. Di certo divertimento e occasioni di riflessione non mancheranno.
Un corso in piena estate, per dare nuovo slancio al Progetto e un segnale di testarda normalità, di fronte a difficoltà che ancora tutti, senza differenze di sorta, viviamo. Chi frequenterà il corso apprenderà teoria e pratica del pane arabo condividendo dunque un percorso di integrazione e scambio culturale: una bella rivincita contro mesi passati in modo insapore.
Coordinatrice del secondo corso sarà ancora la sua ideatrice, l’assistente sociale Fiorenza Lattari, che ha voluto unire alla conoscenza pratica degli impasti lo studio delle origini e culture alla base dei vari formati di pane del Medio Oriente. In pochi giorni, tecniche, metodi di impasto e di cottura, insieme a note storiche e etniche, diverranno patrimonio culturale anche delle ragazze e dei ragazzi calabresi.
Tutti avranno un attestato di partecipazione, e anche in questa edizione verrà premiato da una giuria chi avrà preparato il miglior pane arabo. Dunque, il 27 luglio tutti in via Vittorio Veneto a Cinquefrondi, per rivivere da vicino il piccolo miracolo che si rinnova ogni volta che un pane caldo spezzato tra due persone fa nascere un ‘amicizia.