Soverato, successo per la mostra “Marginalità” di Ljdia Musso
Grande successo per la mostra dal titolo “Marginalità” di Ljdia Musso all’ex Comac di Soverato. L’iniziativa, cui hanno aderito diverse associazioni, come il Centro Calabrese di Solidarietà, “Don Pellicanò”, Ama Calabria e Aifo- della Caritas e della chiesa ortodossa, ha avuto il supporto di Emmaus Catanzaro (che ha allestito una mostra sull’usato a sostegno della comunità di senzatetto a Satriano), del CSV di Catanzaro e dell’amministrazione comunale.
Gli scatti, che ritraggono clochard che hanno scelto per le motivazioni più disparate di fare delle strade i loro giacigli, e ambulanti che sulle spiagge, oltre agli oggetti da vendere, si portano dietro i loro fardelli di vita, hanno dato l’opportunità di allargare gli spunti di riflessione alla marginalità complessivamente intesa e ai tanti temi legati al disagio. Negli scatti sono mostrati momenti di fragilità che l’emergenza Covid ha contribuito ad acuire. È il caso della violenza sulle donne, costrette a stare in casa con il proprio carnefice, e delle persone che convivono con un disturbo di natura psichica, che la quarantena forzata ha contribuito ad aggravare.
Le testimonianze che si sono alternate nel corso delle dieci giornate di esposizione, e che si sono arricchite della rappresentazione teatrale “I muri e le anime” di Ulderico Nisticò, con la recitazione di Pino Vitaliano, Angela Varì e Ljdia Musso, e l'accompagnamento musicale di Maria Melody Veraldi, sono state improntate alla scoperta delle varie realtà del mondo che la mostra serve a svelare, e non a nascondere.
“I maestri servono ma servono anche i testimoni, quelli che mettono in pratica ciò che hanno recepito - ha detto infatti il professore La Torre, in rappresentanza dell’Aifo ed in riferimento alla figura ed al pensiero del fondatore dell’associazione Raoul Follerau- E’ importante a qualsiasi età rapportarsi con immagini come quelle della mostra fotografica di Ljdia Musso perché testimoniano il senso di appartenenza comune all'umanità e una serie di valori che dovrebbero essere fatti propri dai cittadini di qualunque società”.
Dal canto suo, l’autrice, che nella serata conclusiva ha consegnato una foto ricordo della mostra a tutti coloro che hanno collaborato all'organizzazione della manifestazione, ha dichiarato di essere rimasta piacevolmente colpita dall’interesse che le foto realizzate per le strade d’Italia e d’Europa abbiano suscitato soprattutto nei più giovani, prima fra I quali I ragazzi della Comunità Ministeriale, che già sperimentano sulla loro pelle il sentirsi marginali, messi da parte dalla società.
“C’è comunque tanta umanità in giro – ha commentato la giovane fotografa – Trincerarsi dietro ai falsi pregiudizi, che vogliono le persone sempre più indifferenti alle tematiche sociali, soprattutto I giovani, non porta a nulla. A me piace pensare che c’è ancora chi è sensibile e si commuove”.