Campo estivo, chiude “Un’estate dentro e fuori Isola”: 25 i bambini coinvolti
Si è concluso, il campo scuola estivo organizzato dal Progetto SIPROIMI del Comune di Isola di Capo Rizzuto, ente gestore l’Associazione Prociv Arci di Isola di Capo Rizzuto, che sul territorio accoglie dal 2018 famiglie rifugiate.
Venticinque i bambini coinvolti, di cui due bambini di origine irachena, titolari di protezione Internazionale accolti nel progetto, uno di origine albanese, due di origine rumena e il restante autoctoni.
Le attività hanno preso avvio il 13 luglio per tre giorni alla settimana i bambini hanno avuto la possibilità di cimentarsi in attività creative ed espressive attraverso laboratori di fantasia e lavoro manuale, di cucina, di ballo e musica il tutto si è svolto nella suggestiva cornice della Biblioteca Comunale di Isola di Capo Rizzuto
Un’Estate … dentro e fuori Isola di Capo Rizzuto con l’intento di imparare, sperimentare e condividere facendo crescere fantasia e senso civico, attraverso esperienze di conoscenza, di vita sociale, di relazione, di natura e di cultura, protagonisti, sono stati i bambini che hanno potuto toccare con mano, sperimentando in prima persona azioni, attività e giochi volti a favorire la loro crescita e il loro apprendimento, a sviluppare una sensibilità per la tutela del bene comune, l’appartenenza alla comunità, il rispetto per ciò che è diverso, l’interculturalità che siamo certo li renderà consapevoli dei propri diritti e doveri.
In una dimensione educativa, attenta da un lato a garantire gli aspetti ludici, ricreativi e di svago propri del tempo-vacanza, e dall’altro alla cura degli aspetti relazionali propri di una comunità, l’equipe multidisciplinare del progetto SIPROIMI ha utilizzato la metodologia “dell’imparare facendo”. Con la fantasia i bambini hanno potuto compiere un viaggio con le fatiche e le opportunità che comporta
L’esperienza del viaggio, determina sempre un cambiamento e può essere intesa come metafora esistenziale, come paradigma dell’esistenza umana. Il viaggio consente, tra l’altro, di incontrare persone diverse con cui dialogare, scambiare opinioni, aprirsi al mondo, raccontare la propria storia e ascoltare quelle altrui.
Quattro settimane di attività per conoscere l’ Africa, l’Asia, l’ America e l’Europa, alla scoperta di culture e tradizioni diverse per individuarne le similitudini e per arrivare ad interpretarle come ricchezza.
Tre i giorni a settimana per organizzare i vari workshop. Un primo giorno è stato dedicato a conoscere il territorio negli aspetti geografici, storici e culturali attraverso video-lezioni, la conoscenza di oggetti, di usi, costumi e prodotti tipici; in queste occasioni i bambini hanno potuto sperimentare la loro manualità attraverso il riciclo creativo costruendo oggetti come maschere africane e acchiappa sogni, la realizzazione di quadri e strumenti musicali. Il secondo giorno è stato dedicato alla cucina alla scoperta di profumi e sapori, realizzando per ogni continente un piatto tipico. Hanno potuto cucinare con le proprie mani e gustare il “Cous-Cous”, il “Kebab”, i “Tacos”, la “Pizza” e i “Covatelli Calabresi”, in un clima di condivisione e collaborazione. Il terzo giorno è stato dedicato ai suoni e alle tradizioni folkoristiche, sperimentando balli tipici come la “Tarantella calabrese”; il Bhangra che è una forma di musica e danza che ha origine nella regione del Punjab del Pakistan e dell'India; le “danze Zulu”, il “Dabka” una danza folkloristica popolare diffusa nei paesi del Medio Oriente. In particolare in Iraq. Tutte le attività proposte sono state accompagnate da giochi e momenti di divertimento legati al territorio che si stava visitando come la realizzazione dell’ Holi – festa dei colori.
Il progetto ha inteso sensibilizzare, educare e coinvolgere il mondo dei ragazzi, ma attraverso loro, le famiglie; con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento dei processi di dialogo interculturale e d’integrazione. Tutta l’esperienza ha facilitato, l’analisi e la valorizzazione a comprendere un fenomeno storico complesso e diffuso come quello delle attuali migrazioni.
Importante e significativo è stato l’intervento dello scrittore Gianluca Facente che nel raccontare “ Faillo. Il Pitionico. Il primo eroe d'occidente” ha accompagnato i bambini verso la riflessione, invitandoli ad essere eroi, cittadini del mondo conservando i valori della libertà, del coraggio e dell’umiltà.
Anche il Sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga sensibile al tema ha partecipato nell’ultimo incontro per ascoltare l’esperienza, le storie e i bisogni dei bambini, contribuendo in questo percorso a timbrare i “Passaporti” che sono stati realizzati come testimonianza del viaggio compiuto intorno al mondo.
In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, si è cercato di offrire un servizio di qualità per permettere un sereno ritorno in tutta sicurezza ai bambini che nel periodo del lockdown hanno pagato il prezzo più alto di questo distanziamento sociale.