L’Idv riprende il progetto della centrale solare
Ecco l’impegno dell’Idv. «Incalzeremo l’esecutivo regionale affinché, d’intesa col governo centrale, commissionino al più presto uno studio di fattibilità per la realizzazione della centrale solare a ciclo termodinamico già prevista nel 2007 per il sito di Crotone». Dal convegno organizzato ieri pomeriggio presso la sala consiliare del Comune capoluogo – promosso proprio per riaprire la discussione sulla mancata realizzazione del progetto “Pitagora” (la centrale solare progettata dal premio Nobel, Carlo Rubbia) - il capogruppo dell’Italia dei valori al Consiglio regionale, Emilio De Masi, annuncia la sua nuova mossa per sbloccare l’iter di messa in opera dell’impianto. Emilio De Masi, del resto, aveva già rotto gli indugi lo scorso 11 dicembre, quando, nel corso di una conferenza stampa, aveva rivelato di aver rispolverato dai cassetti degli uffici tecnici della Regione la disponibilità di risorse per dare corpo alla cosiddetta “contropartita” che l’allora ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, destinò al capoluogo ionico per la mancata realizzazione di “Europaradiso” (il megaprogetto che sarebbe dovuto sorgere nei pressi della foce del Neto). L’Accordo di programma siglato tra Regione e ministero per la realizzazione della centrale (che impegnava le parti ad un impiego di risorse per circa 10 milioni di euro in compartecipazione) reca la data del novembre del 2007. Ma è stato solo nel mese di dicembre scorso che il capogruppo dell’Italia dei valori al Consiglio regionale è venuto a conoscenza della reperibilità delle risorse, attraverso un colloquio avuto col dirigente del dipartimento Politiche energetiche alla Regione, Ilario De Marco. Emilio De Masi di concerto col capogruppo dell’Udc al consiglio regionale Alfonso Dattolo (anche lui presente al convegno) hanno annunciato di voler convocare prossimamente il dirigente De Marco in audizione nella prossima seduta di commissione competente. A tal fine, i due capigruppo, presenteranno a breve un ordine del giorno. Le novità sulla possibile realizzazione della centrale solare sul sito industriale dismesso di Crotone non sono solo queste. Il convegno di ieri – intitolato “L’innovazione premessa di futuro: la centrale solare a ciclo termodinamico, finalmente l’energia giusta!” – è stato un momento per approfondire, comprendere e promuovere i vantaggi e le ricadute che questo progetto potrebbe garantire al territorio. Alla discussione sonointervenuti, oltre ai capigruppo De Masi e Dattolo, anche gli assessori comunali Ettore Perziano (Urbanistica) e Nino Corigliano (Traffico); l’ex responsabile dell’osservatorio ambientale della Provincia, Giovanni Greco; il presidente dell’ordine degli ingegneri, Roberto Federico; e numerosi esponenti del mondo sindacale e politico. La relazione illustrativa sull’avveniristico progetto pensato dal professor Rubbia è toccata all’ingegnere Greco. “Questo tipo di centrale energetica – ha spiegato l’ingegnere – conviene perché è una fonte rinnovabile di energia; è inoltre un settore in via di sviluppo; non crea impatto ambientale o inquinamento; produce economie di scala; e, infine, l’approvvigionamento della materia prima è gratuito». Secondo i dati citati dall’ingegnere Greco, attraverso la centrale solare a ciclo termodinamico, si otterrebbero anche dei vantaggi dal punto di vista dei costi di produzione dell’energia. Se un chilowattora prodotto da combustibili fossili costa in media tra gli 8 e i 9 euro cent; la stessa quantità nucleare costa tra i 7 e gli 11 cent; toccando i 13 o 14 cent con la produzione da impianto eolico; e raggiungendo la sconveniente cifra di 25 o 24 cent con generazione da pannelli solari. Con la centrale di Rubbia, invece, produrre un chilowattora costerebbe dai 12 ai 13 euro cent, ma secondo le dichiarazioni del premio Nobel, entro il 2020, quando si aprirà un mercato nel settore, tale costo dovrebbe scendere intorno a 6 euro cent. Difficile stabilire le unità lavorative da impegnare nella conduzione della centrale, anche se i sindacati, nei mesi scorsi, hanno stimato che a regime possa impiegare circa 200 dipendenti.