Asssa: “Piano Sociale della Regione Calabria”, l’Assessore Gallo si attivi

Calabria Attualità

“Gentile Assessore Gallo, cogliamo il suo appello di partecipazione per il perseguimento dell’interesse generale e del bene comune e la invitiamo a verificare nell’immediato le incongruenze del documento presentato attivando gli uffici regionali competenti; poiché se il “Piano Sociale della Regione Calabria” pubblicato sul portale è lo strumento che servirà alla Regione per colmare il ritardo con le altre Regioni, allora esiste un problema di natura strutturale. Siamo convinti che lei abbia annunciato in buona fede uno strumento fondamentale non approfondendo il contenuto, difatti il piano disconosce atti e procedimenti attualmente in vigore e tendenzialmente genera confusione alla platea dei destinatari, il cui contributo sarebbe viziato dall’incompletezza del documento.” -

Lo si legge in una nota stampa dell'A.S.S.S.A., l'Associazione Strutture Sanitarie Sociali Assistenziali della Calabria.

“Nella lettura, - si legge nella lettera - salta immediatamente all’occhio la modalità di gestione del sistema socioassistenziale che, differentemente da quanto esplicato nel documento, non è gestito dalla Regione Calabria ma dagli Ambiti Territoriali dalla data del 01/01/2020, dimenticando la Delibera di Giunta Regionale n. 503 del 25 ottobre 2019, pubblicata sul BUR Calabria n. 133 del 29 novembre 2019. La Regione Calabria in considerazione delle disposizioni transitorie previste dall’art.30 (Disposizioni transitorie sistema strutture residenziali e semi residenziali), del Regolamento n.22/2019, nonché della necessità e importanza di redigere da parte degli Ambiti Territoriali i “Piani di Zona”, come definiti all’art. 19 della Legge 328/2000 e dall’art. 1 del citato Regolamento22/2019, ai fini della esatta e completa applicazione delle disposizioni di cui alla D.G.R. n. 503/2019 ed allo stesso Regolamento regionale, con Decreto n. 360 del 21/01/2020, notificato a tutti gli Ambiti Territoriali della Calabria, ha approvato: l’Allegato 1 “Linee di Indirizzo per la Pianificazione Territoriale in Regione Calabria redatti dal Settore Politiche Sociali, Assistenziali, Inclusive e Familiari, Economia Sociale, Volontariato” e l’Allegato 2 “Schema Tipo – PIANO DI ZONA”; per le stesse finalità di cui all’allegato precedente.

Inoltre, - è scritto ancora - il settore politiche sociali da lei guidato, ha notificato a tutti gli ambiti la circolare prot. n.238724 del 21/07/2020 avente ad oggetto: riforma del welfare locale applicazione d.g.r. n. 503 del 25 ottobre 2019 e regolamento regionale n. 22/2019. Piani di zona – differimento termini, con la quale richiamando le procedure della riforma del welfare di cui alla d.g.r. n.503/2019, nonché il decreto n. 360/2020, viene prorogato il termine del 30 giugno 2020 per l’approvazione dei “piani di zona” al 19/settembre/2020. Infine, con circolare del 08/6/2020, a firma del direttore generale e del dirigente del settore, trasmessa con posta certificata a tutti gli ambiti territoriali, avente ad oggetto: “applicazione d.g.r. n. 503 del 25 ottobre 2019 e regolamento regionale n. 22/2019. Indicazioni operative per la completa attivazione della riforma”, nel richiamare integralmente tutti gli atti (Delibere, Decreti Circolari e ecc.) per i quali è stato dato l’avvio alla riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali, ai Comuni capo Ambito viene fornita (forse in contrasto con le norme stabilite dal Regolamento n.22/2019?!?), successivamente al trasferimento delle somme per l’avvio delle procedure di erogazione della spesa per i servizi resi dalle strutture, giusta Decreto n.5817 del 26/05/2020 (Circolare prot. n.176410 del 27/05/2020), l’indicazione relativa alle modalità di messa a retta delle strutture.

Tutto quanto esposto sembra non abbia valenza alcuna nel documento presentato, portando nuovamente indietro nel tempo le condizioni amministrative in capo alla Regione.”

“Il piano proposto - si legge ancora - non prevede alcun intervento specifico su cui aprire al dibattito e né ipotesi di servizi da potenziare per riequilibrare e garantire livelli assistenziali rispetto ai bisogni, con relativi impegni di spesa, risultando quasi esclusivamente caratterizzato da dati statistici di settore e principi di carattere generale. Diviene dunque complicato offrire un contributo a un documento viziato nella prima produzione.

Alla luce di quanto esposto è palese che le “Tre le direttrici principali: tempo, innovazione e partecipazione” proposte non risultino realizzabili. La invitiamo a verificare quanto esposto e sollecitare il Settore da lei guidato a rivedere il documento e riproporlo con le dovute integrazioni.”

“Rammentiamo inoltre, - si legge infine - cambiando di poco il discorso, le competenze della Regione Calabria in materia di welfare, ad oggi disattese, in termini di attivazione dei poteri sostitutivi nei confronti dei comuni capo ambito inadempienti, molti dei quali hanno già comunicato apertamente di disattendere le disposizioni normative della Regione. Il dipartimento si attiverà?”