Castrolibero: l’avvocato Corriere su discriminazione mamma
A seguito delle polemiche suscitate pochi giorni fa da una consigliera comunale di Castrolibero, che ha dichiarato di essere stata discriminata per la sua condizione di mamma, è intervenuta la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Castrolibero, Margherita Corriere, già conosciuta come professionista impegnata nella tutela delle fasce più deboli, come operatore del diritto e come referente provinciale dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti. Proprio per quest’ultimo ruolo, un impegno personale e ultradecennale che svolge in favore della tutela della parità dei diritti, l’avv. Corriere si è allarmata quanto preoccupata per la gravità del fatto denunciato e, così com’è doveroso fare in queste occasioni, si è immediatamente attivata presso l’istituzione comunale chiedendo contezza dei fatti sia ai dirigenti sia agli amministratori del Comune di Castrolibero. Come è suo uso, così come sarebbe corretto fare in ogni occasione, l’avv. Corriere si è innanzitutto astenuta da aprioristici commenti, ritenendo doveroso e corretto documentarsi sul merito e sui fatti della vicenda. Quello che, oggettivamente, ha potuto appurare (anche per tabulas) è che, in effetti, ai sensi dell’art. 34 comma 4 dello Statuto comunale vigente, era stato semplicemente promosso un iter procedurale, peraltro imposto ai responsabili come atto dovuto. Quindi, non un gravissimo atto discriminatorio, come invece mostrato da un’eclatante campagna mediatica: infatti, è facilmente desumibile dalla lettura degli atti che la consigliera in oggetto non rischiava affatto la decadenza da consigliera comunale per le sue assenze dalle sedute del Consiglio durante il periodo di maternità. Giustamente risollevata dalla sua stessa verifica, constatando che nessuna discriminazione era stata perpetrata ai danni di una neomamma, l’avv. Corriere si è detta contrariata per il modo in cui è stata propinata la notizia. Ad ogni modo, non essendo nel suo stile fare una sterile polemica sulle dinamiche di mere campagne propagandistiche, l’avv. Corriere vuole approfittare di tale situazione per porre all’attenzione di tutti delle problematiche concrete e delle vere discriminazioni sostanziali che molte donne lavoratrici vivono quotidianamente sulla propria pelle. L’avv. Corriere si riferisce, in particolare, alle tante lavoratrici autonome che, diversamente da quelle dipendenti, nonostante esprimano quotidianamente e con altrettanta dignità il proprio lavoro, si ritrovano fortemente svantaggiate, visto che questa tipologia di lavoratrice non gode degli stessi diritti delle colleghe assunte. Uno per tutti, l’impossibilità di poter usufruire delle agevolazioni previste dalla Legge 104/92, anche se le lavoratrici autonome sono mamme di bambini portatori di handicap gravi. Quante colleghe avvocate, ad esempio, onorano come lei il proprio impegno professionale, nonostante gravi su di loro la responsabilità di tali problematiche? Non è forse giusto cercare di stimolare pari opportunità anche negli altri campi lavorativi, dove tantissime mamme lavoratrici autonome, siano esse medici, avvocati, commercialisti, ingegneri o altro, a causa della tipologia di lavoro scelto, sono di fatto discriminate rispetto alle lavoratrici dipendenti? E che dire di tutte le giovani donne calabresi laureate e specializzate che si ritrovano fuori dal mercato del lavoro, non per colpa loro ma perché discriminate dall’alto tasso di disoccupazione o dalla gravissima crisi che questa regione vive da decenni? Di questo e di molto altro, tra cui la violazione del diritto allo studio degli alunni diversamente abili, se ne parlerà il prossimo 11 marzo in un apposito convegno che si terrà proprio a Castrolibero. Un incontro di alto valore culturale che rappresenta la continuazione di un percorso costruttivo e propositivo, un seminario fortemente voluto e promosso per creare con atti concreti vere pari opportunità per tutti, oltre che a voler attuare con azioni responsabili e pragmatiche quell’uguaglianza sostanziale che è sancita dall’art. 3 della nostra Costituzione e che l’illustre Calamandrei ha definito il pilastro essenziale e il cuore vitale di uno Stato democratico.