Rispetto delle misure anti-covid, la Cgil incontra la Prefettura
Un incontro per verificare e stabilire se tutte le disposizioni in materia di prevenzione del Covid-19 siano state applicate. È quanto ottenuto dalla categoria Funzione Pubblica della Cgil che, dopo aver richiesto un incontro con la Prefettura cosentina, è stata riconvocata il 28 settembre.
L’ultimo incontro era avvenuto il 6 maggio scorso, durante il quale è emerso che non tutte le misure di prevenzione e contrasto al contagio venissero rispettate, malgrado una circolare interna che prevede una costante applicazione dei decreti in vigore.
Per Teodora Gagliardi, segretaria generale Fp Cgil Cosenza, e Franca Sciolino, rappresentante sindacale, dunque la “percentuale del personale ammesso al lavoro agile non tiene conto di quanto espressamente previsto: il 50% del personale in servizio. Ad alcuni dipendenti si richiede di operare in regime di reperibilità in servizi che non prevedono tale istituto. L’ingresso al pubblico non sembra regolato in modo da garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza, con pericoli di assembramento”.
Le due si chiedono inoltre “se siano stati individuati coloro che rientrano nella categoria dei “lavoratori fragili” e se tutte le decisioni siano state condivise con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori”.
La paura, secondo il sindacato è che "questa fase sia intesa come un “liberi tutti”, una sorta di ritorno al passato, che potrebbe mettere a rischio il personale e vanificare gli sforzi fatti sinora".
L’incontro per la Cgil "servirà a riportare il confronto per garantire sicurezza e tranquillità a tutte le parti interessate, ossia i dipendenti e la stessa amministrazione".