Salute, in Calabria nuova frontiera per la cura delle patologie venose e linfatiche
Nuova frontiera per la cura delle patologie venose e linfatiche. La Calabria è infatti pronta a una nuova sfida della medicina riabilitativa che fa riferimento in particolare alle patologie venose e linfatiche nel sistema di trattamento dei flebolinfedemi. E prende dunque corpo la formazione di un team capace di operare con notevole successo sul territorio calabrese ma anche extra regionale, dando una forte spallata ai superati metodi di ieri.
Suq questa scia è stato avviato un corso teorico- pratico, organizzato a Rende, cui hanno preso parte Sandro Michelini, presidente nazionale dell’Italf ( Italian Lymphoedema Framework ) e past president dell’European Society of Lymphoedema e Fabio Romaldini, esperto in riabilitazione linfologia nel team scientifico diretto da Michelini, al quale ha partecipato personale che opera nella riabilitazione proveniente da Cosenza, Reggio, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
Sono stati presentati molti aspetti delle più attinenti patologie. In particolare è stato descritto l’approccio diagnostico-terapeutico assistenziale secondo le linee guida delle maggiori società internazionali del settore e quelle del Ministero della salute, sancite in un apposito documento firmato dalla Conferenza Stato – Regioni.
Molto importante, tra l’altro, l’excursus sulle cause di edema degli arti individuando anche le cause sistemiche (insufficienza cardiaca, epatica, renale, tiroidea e l’edema da intolleranza farmacologica-cortisonico e da anti ipertensivi, calcio antagonisti e sartanici).
Di rilevante interesse, poi, gli esiti emersi sullo studio dell’equipe di Michelini che ha portato alla scoperta del primo gene mutato responsabile della patologia. Scoperta, a livello mondiale, riportata dalle più autorevoli e prestigiose riviste specializzate, dove per la prima volta è stato sfatato il luogo comune che le donne affette dalla patologia siano vittime di incongruenze nei regimi dietetici o, peggio ancora, suscettibili di terapia bariatrica.
Di grande attualità, inoltre, il piano innovativo presentato al corso che ha anche riguardato, oltre ai necessari richiami anatomici e di fisiopatologia venosa e linfatica, gli aspetti epidemiologici ( sono circa 300 milioni i casi di linfedema, a livello mondiale, censiti dall’ OMS), la diagnosi clinica, gli accertamenti strumentali ed i protocolli di terapia medica, fisica e chirurgica comunemente adottati.
Infine per quel che riguarda la terapia fisica riabilitativa si è fatto riferimento a tutte le tecniche di drenaggio e de congestive conosciute, manuali e meccaniche, incluse il linfodrenaggio ed il drenaggio venoso manuale, il bendaggio elastocompressivo e gli esercizi muscolari mirati all’attivazione, principalmente delle pompe muscolari degli arti, vero motore periferico che promuove il ritorno dei fluidi dalle zone periferiche del corpo a quelle centrali.