South Learning, a Belmonte Calabro un progetto di “emigrazione inversa”
Cosa accade quando sono le menti più fresche delle metropoli europee a popolare i borghi più sperduti del sud Italia? È la domanda che si sono posti nel collettivo La Rivoluzione delle Seppie, che dal 2016 ha avviato un progetto per rendere il comune di Belmonte Calabro, piccolo centro del cosentino, “un luogo di incroci, contaminazioni e sperimentazione sui temi urbani, sociali e su nuove forme dell'abitare”.
In collaborazione con la London Metropolitan University, quindici studenti inglesi della facoltà di architettura si sono trasferiti per un trimestre nel borgo cosentino, continuando a studiare e a progettare ma vivendo in un piccolo centro, decisamente differente dalla caotica metropoli inglese. Un’esperienza che permetterà di “sviluppare progetti ideali per contesti reali, confrontandosi giornalmente non solo con professionisti che hanno diverse esperienze ma anche con persone del luogo di diversa età e background culturale”.
L’idea è quella di rendere il progetto permanente, di farlo ripetere negli anni, rendendo così il borgo “uno spazio creativo comune in cui architetti, artisti, studenti, ingegneri e progettisti lavorino insieme per creare un progetto culturale che non solo possa aiutare a riscoprire alcuni luoghi, considerati marginali, ma garantisca una esperienza educativa importante per le future generazioni”.
Gli studenti svolgeranno tutte le attività nella Casa di Belmondo, che diverrà un vero e proprio spazio di coworking. “La ricerca a cui si tende è quella di un nuovo modello di vita e di lavoro collettivo, promuovendo una visione progettuale che contribuisca a riconoscere le cosiddette 'aree marginali' come luoghi del possibile, sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali”.