La Rivoluzione delle Seppie prosegue la co-progettazione di BelMondo: nuova settimana di workshop

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Lo spazio pubblico come frontiera di connessioni: è qui che accade la vita sociale, è qui che le comunità costruiscono la propria identità e allo stesso tempo fanno esperienza. Co-progettare lo spazio pubblico significa rimettere al centro relazioni, creando conversazioni collettive con le diverse anime del luogo, non solo umane.

Parte da questo assunto la settimana organizzata dall’iper-collettivo de La Rivoluzione delle Seppie, da oggi, 27 agosto al 2 settembre, a Belmonte Calabro (nel cosentino) in vista della nuova fase del progetto “Architecture School of Commons”.

Sin dall’inizio del suo percorso La Rivoluzione delle Seppie, iper-collettivo formato da professionisti nomadi e creativi, esperimento formativo riconosciuto oggi come tra i più rilevanti nel suo genere, lavora per la riconfigurazione delle cosiddette “aree marginali” in luoghi del possibile, sia a livello globale che nell’ambito dei sistemi territoriali locali.

Insediatesi a Belmonte Calabro, dal 2016 Le Seppie hanno stabilito lì il proprio quartier generale, attraverso la nascita della Casa di BelMondo, uno spazio pubblico, ibrido e polifunzionale, con finalità educative e culturali, nato come cantiere e diventato strumento di comunicazione e scambio al servizio dell'ambiente e della collettività, coinvolgendo architetti, collaboratori, committenti, comunità locale.

Nell’ultimo anno La Rivoluzione delle Seppie è uno dei facilitatori delle tre comunità selezionate a livello europeo per prendere parte al progetto triennale “School of Commons” di cui fanno parte le facoltà di architettura del Politecnico di Torino, École nationale supérieure d'architecture de Grenoble e Nathional Technical University of Athens con i collettivi e facilitatori delle rispettive nazioni.

Nello scorso mese di novembre 2022, gli studenti e le studentesse del Politecnico di Torino con le loro docenti, Le Seppie, Orizzontale, Zuloark e Tirilab (Grecia) e Collectif etc. (Francia), hanno lavorato negli spazi della cantina della Casa di BelMondo, trasformandoli in un laboratorio dinamico dove poter collezionare, studiare e sperimentare tecniche e materiali da costruzione locali e no. A partire dal 27 agosto prenderà il via la seconda fase del progetto, che sarà divisa nei due workshop “Building BelMondo” e “Living BelMondo”, e si concluderà con l'esperienza “Umano non Umano”.

L’obiettivo principale è quello di sviluppare le tecniche praticate a novembre affinché la Casa di BelMondo diventi uno spazio completamente abitabile.

Orizzontale, in qualità di partner principale del progetto architettonico della Casa dal 2019, guiderà i partners europei e partecipanti alla costruzione di diversi ambienti abitativi fluidi e aperti che possano rispondere alle diverse esigenze delle persone che ormai tutto l’anno attraversano BelMondo per periodi medio-lunghi.

Il processo di creazione architettonica proposto sulla Casa di BelMondo permette a tutte le persone che la abitano una possibilità costante di sovrascrivere usi e bisogni che successivamente vengono trasformati in esercizio costruttivo e abitativo della Casa. In pratica il modello di cantiere proposto diventa la traduzione dei bisogni e ne materializza le necessarie funzioni immediatamente.

In “Building BelMondo” i temi progettuali proposti saranno la realizzazione della pavimentazione in legno e marmo, delle partizioni leggere degli ambienti interni, dei nuovi arredi mobili.

La seconda parte di ASOC, “Living BelMondo”, sarà un percorso di studio e di esplorazione collettivo con lo scopo di mappare tutte le aree verdi, le essenze e le piante presenti sul territorio belmontese: “Int’e graste we trust (Nelle piante noi crediamo) – questo il nome della campagna di comunicazione che sarà attivata e che, attraverso l'installazione di piccoli dispositivi estetici punterà a raccontare le piante presenti a Belmonte Calabro, la maniera di preservarle e curarle, mirando a rendere tutti e tutte, sia gli abitanti che i visitatori, più consapevoli dell'importanza di favorire una cultura del rispetto e della tutela dell'ambiente, promuovendo un'attenzione maggiore alla natura e ai suoi equilibri.

La settimana si concluderà l’1 e 2 settembre con “Umano non Umano”, un ciclo di incontri, dibattiti, musica e proiezioni dedicato all’artista e regista Mario Schifano, un viaggio verso la realtà, per fuggire da essa, tra cielo e terra.

Accanto alle proiezioni di “Umano non Umano” (Mario Schifano, 1969) e “Necropolis” (Fabio Brocani, 1970), spazio ai talk che coinvolgeranno lo scrittore Valerio Mattioli (Nero Editions), la curatrice Bianca Felicori (Forgotten Architecture), Stefano Curti (RaroVideo), Rossella Farinotti (Università Cattolica di Milano – NABA) e Marco Meneguzzo (Università della Svizzera Italiana), con la musica curata da Hugo Sanchez & Egeeno (Tropicantesimo Crew), Ettore & Vagliolise (Visioni Proibite) e Sandra Mason (Cocktail Naïf).