Emergenza Covid, Guccione (Pd): “Asp Cosenza renda pienamente operative le Usca”
Le 11 unità speciali di continuità assistenziali (Usca) presenti nella provincia di Cosenza funzionano solo per qualche ora al giorno, ed in alcuni casi soffrono di carenza di medici ed infermieri. È la denuncia di Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito Democratico, che chiede all’Asp cosentina di intervenire rapidamente per mettere in funziona “a pieno regime” le Usca.
“Attualmente le undici Usca, invece di essere operative sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, operano un giorno a settimana avendo a disposizione soltanto quattro medici e tre infermieri che ogni giorno si recano per qualche ora nelle varie sedi Usca della provincia di Cosenza”, denuncia Guccione.
“Il sistema messo in campo oggi mostra tutta la sua incapacità nell’affrontare l’emergenza, visto che – continua il consigliere – non è stato in grado di garantire un’assistenza diffusa sul territorio ai soggetti positivi ma asintomatici per i quali dovrebbe essere gestito il decorso clinico e assicurato ogni intervento terapeutico presso il proprio domicilio per evitare l’eventuale ricovero in ambito ospedaliero”.
“La commissaria dell’Asp di Cosenza, Simonetta Cinzia Bettelini, si assuma le proprie responsabilità e dia corso anche alle decisioni assunte mesi fa, come quella di creare un nuovo laboratorio in grado di processare i tamponi nello Spoke di Corigliano-Rossano. È inconcepibile, infatti, che ancora oggi non sia entrato in funzione questo laboratorio visto che quello di Cosenza non è più in grado di gestire e processare da solo centinaia di tamponi al giorno”.
“Già prima dell’estate avevamo invitato tutti coloro i quali fossero responsabili nel prendere decisioni sull’emergenza Covid-19, ad attrezzare la sanità calabrese e cosentina per affrontare al meglio una possibile seconda ondata del virus. Questo non è avvenuto sia per quanto riguarda l’ospedale dell’Annunziata che per l’Asp di Cosenza, qualcuno ha sottovalutato questa emergenza sanitaria. Si prenda in considerazione – conclude Guccione – la possibilità di adottare i poteri sostitutivi perché le Usca siano messi nelle condizioni di poter garantire il monitoraggio e la cura domiciliare dei malati Covid che non hanno bisogno di ricovero ospedaliero”.