Nuovo dpcm, Fipe Crotone: “Pericolo di imminente collasso per l’intero settore”
Il settore del commercio è in pericolo per la presidente di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio Crotone, Emilia Noce. E per questo motivo l’intera categoria ha deciso di organizzare una manifestazione di protesta per domani, mercoledì 28 ottobre, alle 11.30, a Catanzaro in Piazza Prefettura.
La manifestazione, #Siamoaterra, si svolgerà contemporaneamente in 24 piazze di tutta Italia, dove gli imprenditori dei pubblici esercizi si daranno appuntamento per far sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole, per ribadire l’enorme valore economico, sociale ed antropologico delle proprie attività e chiarire, una volta per tutte, che non esiste connessione alcuna tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi.
Per la Noce “se non accompagnate da aiuti concreti e immediati, le ulteriori restrizioni contenute nell’ultimo DPCM rischiano di essere il colpo di grazia per il settore dei pubblici esercizi, già tra i più colpiti dalla spaventosa crisi generata dalla pandemia. Infatti, secondo le stime, a fine anno il comparto rischia di perdere 50.000 aziende con ben 300.000 posti di lavoro in bilico”.
Alla manifestazione ci sarà anche la Fipe Crotone. “Gli imprenditori del settore si stanno dimostrando persone responsabili, che rispettano rigorosamente i protocolli sanitari loro imposti, ma è evidente che non si possono far ricadere esclusivamente su di loro le responsabilità del ritorno dell'epidemia” prosegue la Noce.
“Le chiusure anticipate e le difficoltà oggettive per molti di adeguarsi – prosegue Noce - hanno prodotto la desertificazione dei locali anche se, diversamente dal resto d’Italia, i contagi nel nostro territorio sono molto limitati e ciò, in aggiunta alla mancanza di provvedimenti di ristoro economico in termini di indennizzi a fondo perduto, crediti d'imposta per le locazioni commerciali, nuove moratorie fiscali e creditizie, prolungamento degli ammortizzatori sociali e altri provvedimenti di sostegno alle imprese, determineranno il collasso del settore”.