Custodivano un arsenale, tra le armi anche un Kalashnikov: padre e figlio in manette
Un Kalashnikov, il famigerato e potente mitragliatore russo Ak-47, con tanto caricatore inserito e pronto all’uso: era nascosto nelle pertinenze della casa di una famiglia di Seminara, nel reggino.
I carabinieri l’hanno scoperto durante una serie di rastrellamenti dopodiché hanno esteso la perquisizione nell’abitazione dei due, dove vi hanno scovato un vero e proprio arsenale composto da una lupara, due pistole (di cui una scacciacani), un coltello e munizionamento di vario calibro.
Per il loro possesso è scattato quindi l’arresto di un padre e del figlio e, anche, la denunciata di un minorenne dello stesso nucleo familiare, mentre le armi sono state evidentemente sequestrate e resteranno in attesa di ulteriori accertamenti del caso.
L’operazione è stata messa a segna dai militari della Compagnia di Palmi, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia che all’alba di ieri, venerdì 30 ottobre, hanno messo in campo una task force impegnata in un servizio di contrasto alla detenzione illecita di armi e munizioni che, come da prassi consolidata tra la criminalità della Piana, vengono solitamente nascoste all’interno di fondi agricoli e abitazioni per essere poi recuperate al momento del bisogno.
Nell’ambito della stessa operazione gli uomini dell’Arma hanno anche eseguito delle perquisizioni in vari terreni e residenze di Seminara, tra cui, appunto, quella degli arrestati.