Femminicidio a Montebello. Uccisa per gelosia: la colpisce con un’ascia e poi si costituisce
Un interrogatorio durato alcune ore, iniziato nella tarda serata di ieri e proseguito a notte inoltrata, durante il quale Carmelo Minniti, il 69enne accusato di aver ucciso la moglie sessantenne, Concetta Liuzzo, in Contrada Zuccalà di Melito Porto Salvo (QUI), avrebbe ammesso le sue responsabilità.
L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti (le indagini sono seguite dal Sostituto Nicola De Caria della Procura di Reggio Calabria), si sarebbe detto pentito e tra le lacrime raccontato di curarsi da solo una depressione utilizzano degli psicofarmaci ma senza alcuna prescrizione di un medico.
Il 69enne ha spiegato agli investigatori di alcune liti con la consorte dovute al sospetto che la tradisse. Una gelosia che l’avrebbe portato addirittura ad installare, in passato, delle telecamere all’interno dell’abitazione familiare.
L’omicidio - il cui movente si presume quindi sia da ricercare proprio nella gelosia - sarebbe arrivato al culmine di un’altra lite tra marito e moglie, quest’ultima colpita presumibilmente due volte, alla testa e al collo, con un’ascia.
Dopo l’accaduto Minniti ha telefonato ai carabinieri con l’intenzione di costituirsi. Un’altra chiamata è stata fatta al figlio che abita poco distante e sentito anch'egli dagli investigatori; un’altra figlia, invece, vive all’estero, in Gran Bretagna.
Intanto sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia che dovrebbe essere eseguita già lunedì prossimo e che potrebbe restituire agli inquirenti maggiori dettagli per comprendere la dinamica dell’omicidio.
Minniti, che è stato assistito dal suo legale, Michele Miccoli, dopo essere stato dichiarato in arresto già dalla tarda serata di ieri è stato portato nel carcere di Reggio Calabria.