Simona Busni vince il Premio Limina 2020
È andato a Simona Busni, assegnista di ricerca Unical, il Premio Limina per gli studi sul cinema 2020 con il volume “Michelangelo Antonioni. L’alienista scettico” (edizioni Ente dello Spettacolo).
Busni ha ricevuto il Premio Limina come miglior contributo agli studi cinematografici pubblicato in Italia nel 2019 durante una cerimonia svoltasi in modalità telematica mercoledì 4 novembre. La vittoria del volume dedicato ad Antonioni è stata decretata dalla votazione dei componenti della Consulta Universitaria del Cinema alla quale fanno capo i docenti di cinema di tutte le università italiane.
Il volume, presentato lo scorso 14 ottobre presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical, si inserisce nel solco di un progetto più ampio intorno al cinema italiano che vede coinvolti diversi studiosi afferenti allo stesso gruppo di ricerca. Un gruppo che sta ottenendo riconoscimenti importanti, e che sta portando avanti un significativo Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) dal titolo “Archives of the South. Non-Fiction Cinema and Southern Landscape in Italy 1948-1968”.
“Michelangelo Antonioni. L’alienista scettico” parte volutamente da una prospettiva filosofica al fine di rileggere la modernità dell’opera del regista, giocando con le parole e immaginando di dover fare il ritratto a uno spietato "alienista scettico", ossia uno specialista del dubbio, un esperto osservatore di tutto ciò che è Altro, impegnato in estenuanti pratiche di identificazione, riferite sia alla realtà sia all'immagine stessa. Nonostante la questione dello sguardo risulti centrale nel suo cinema, paradossalmente, la condizione di Antonioni è più simile a quella di un cieco, ossessionato dal voler comprendere qualcosa che è già davanti ai suoi occhi.