Reggio entra nella governance di Cassa Dottori Commercialisti con Antonino Dattola
Reggio Calabria entra tra i territori rappresentati nella governance di Cassa Dottori Commercialisti, l’ente che si occupa di previdenza e assistenza a favore di questa categoria di professionisti. Nelle recenti elezioni per il rinnovo delle cariche è stato, infatti, eletto tra i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’ente il reggino Antonino Dattola, primo calabrese nella compagine apicale dell’ente.
Dottore commercialista dal 1992, Dattola svolge prevalentemente la funzione giudiziaria, oltre ad occuparsi di consulenza aziendale, fiscale e societaria.
Da sempre impegnato nell’associazionismo professionale, ha ricoperto negli anni l’incarico di Coordinatore per la Calabria dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti (dal 2002 al 2006), Componente della Giunta Nazionale ( dal 2006 al 2011) di cui è stato anche eletto Presidente Nazionale nel 2008, e quello di Delegato Cassa Dottori Commercialisti dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2016 per essere poi eletto nel Collegio sindacale dell’ente dal 2016 al 2020.
“Anche alla luce dell’esperienza pandemica – spiega Antonino Dattola – il mio lavoro all’interno del Consiglio di Amministrazione di uno dei principali enti a sostegno delle categorie continuerà a puntare su iniziative di welfare che siano in grado di sostenere gli iscritti in ogni fase del loro percorso professionale, proseguendo la collaborazione fattiva portata avanti in questi anni con non solo con l’Assemblea dei Delegati, ma anche con gli ordini territoriali di riferimento di Calabria e Basilicata”.
Con un reddito medio di poco più di 35mila euro per la Basilicata e di 25.587 euro per la Calabria, i professionisti delle due regioni nel 2019 hanno incassato rispettivamente il 46,9% e il 61,4% in meno rispetto ai loro colleghi nel resto del Paese, con un volume d’affari che se per la Basilicata è stato pari a 59.532 euro, segnando un -50% rispetto a quello nazionale che supera i 119mila euro, per la Calabria non è andato oltre i 42.300 euro con uno scarto rispetto al dato italiano pari a -64,4%.
“Accanto all’impegno sul piano previdenziale e più strettamente assistenziale – conclude Dattola - lavoreremo quindi a soluzioni che ci permettano di sostenere le spese e la formazione dei giovani, così come lo sviluppo di aggregazioni tra professionisti, tutti strumenti utili a supportare una reale crescita reddituale degli iscritti”.