DL Calabria, Graziano: «Contratti a tempo indeterminato. Altrimenti sarà peggio»
«Emergenza sanità, Decreto Calabria e assunzione di nuovo personale: il Governo non riesce a recepire le istanze del territorio. Buona l’intenzione di potenziare l’organico di medici, infermieri e operatori sanitari ma questa misura, però, potrebbe rivelarsi un buco nell’acqua se saranno proposte assunzioni a tempo determinato, limitate all’emergenza Covid-19. In Calabria serve ampliare gli organici ospedalieri perché la contingenza attuale non ha fatto altro che peggiorare una situazione già precaria e allarmante di suo. È questo, come avevamo sollecitato in una nota indirizzata al Premier, al Ministro della Salute e al dirigente ministeriale della programmazione sanitaria, il momento per agire se si vogliono risollevare le sorti del diritto alla salute nella nostra Regione. Tutto il resto rischia di diventare un palliativo che non farà altro che aggravare un’emergenza sanitaria ultradecennale»..
È quanto dichiara il Presidente dell’UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, commentando gli ultimi emendamenti addotti al nuovo Decreto Calabria che presto sarà portato all’attenzione delle Camere per la definitiva approvazione.
«Nei giorni scorsi l’UDC Calabria aveva dato suggerimenti operativi chiari al Governo – aggiunge Graziano – su quello che sarebbe stato opportuno fare nell’immediato con le ingenti risorse che vengono stanziate per la sanità calabrese in un momento critico e difficile come quello che stiamo attraversando».
«Insieme alla riapertura degli ospedali chiusi – precisa il capogruppo dell’Unione di Centro – e al potenziamento degli ospedali Hub e della rete degli ospedali Spoke avevamo fatto presente al Premier Conte e al Ministro della Salute Speranza che sarebbe stato necessario avviare una campagna di assunzione di personale medico e sanitario a tempo indeterminato da mandare negli ospedali calabresi e ampliare, così, l’offerta dei servizi. Una soluzione efficace per questo momento di pandemia ma utile e probabilmente risolutiva in ottica futura, quando il Covid non ci sarà più. La scelta è adesso, perché così facendo, una volta transitata l’onda lunga del coronavirus la Calabria si ritroverà ad affrontare i problemi di sempre, con un servizio sanitario regionale che funzionerà a singhiozzo e sarà nuovamente al collasso, con l’aggravante che lo Stato avrà speso un mucchio di soldi inutili senza aver risolto il problema».
«Una posizione, la nostra – prosegue Graziano – che è in linea anche con altre posizioni espresse in sede di discussione sugli emendamenti da apportare al Dl Calabria. Come quella del deputato Roberto Occhiuto che ha ribadito come i contratti di assunzioni di nuovo personale, per essere efficaci, debbano essere proposte a tempo indeterminato. Perché senza tale previsione vi è il concreto rischio che la norma sia priva di efficacia. Una domanda a questo si pone al Governo: chi volete che metta a rischio la sua vita in un ospedale senza avere certezza del futuro? Non si può chiedere a medici, infermieri e operatori sanitari di andare al macello».