Sorpresi a “caccia di tesori”. Tombaroli denunciati da agenti liberi dal servizio
Erano in giro per una battuta di caccia a Margherita Soprana a Crotone, quando si sono imbattuti in due uomini con due metal detector e due zappe con l’ausilio, attrezzattura insolita per l’attività venatoria.
Per questo motivo due cacciatori, due poliziotti liberi dal servizio, hanno effettuato un controllo scoprendo che due persone di Strongoli avevano ritrovano nella zona, riconosciuta come sito archeologico, ma non formalmente sottoposto a vincolo, ben dieci reperti, parte dei quali risultati essere beni appartenenti allo Stato, poiché risalenti all’età tardo antico-alto medioevo, quindi ricompresi tra il V e X secolo dopo Cristo.
I reperti sono stati sequestrati e sono stati sottoposti a specifici approfondimenti da parte degli esperti del settore, per cui è stata interessata la S.A.B.A.P., la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
I due cittadini di Strongoli sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per aver effettuato ricerche archeologiche senza concessione, ma anche per essersi impossessati di beni culturali appartenenti allo Stato in sito archeologico non sottoposto a vincolo.
Sono inoltre stati sanzioni con una multa di 533 euro a testa per aver violato le prescrizioni per il contenimento del virus Covid-19, avendo lasciato il proprio Comune di residenza per motivi non previsti dalla normativa vigente.