Mozione contro dl Zan, Cgil contro la scelta del consiglio comunale
“La mozione approvata dal consiglio comunale di Crotone contro la legge Zan, provvedimento che punisce chi istiga o commette atti discriminatori nei confronti dei diversi orientamenti sessuali, di genere e dei portatori di disabilità rappresenta una visione arretrata ed antidemocratica di tale azione politica, rispetto alla quale la nostra organizzazione si pone in netta contrapposizione in quanto contraria ai principi ispiratori e statutari che costituiscono il cuore pulsante dei nostri valori”.
E’ quanto si legge in una nota della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo che contesta in maniera decisa la mozione approvata dal civico consesso di Crotone contro la legge Zan.
Per questo motivo la Cgil Area Vasta “invita il consiglio comunale di Crotone a revocare immediatamente quella delibera comunale contro il ddl Zan e si unisce ai cori di dissenso che in queste ore stanno caratterizzando tutta la comunità crotonese e calabrese”.
“La difesa dei diritti di tutti, delle minoranze, delle diversità di ogni genere, la tutela dei princìpi antidiscriminatori, l’uguaglianza e la solidarietà sociale tese a promuovere un benessere condiviso ed esteso alla collettività tutta, è parte integrante della nostra storia, del nostro DNA culturale e politico e del vissuto quotidiano nei luoghi di lavoro e nel tessuto sociale. Tutto ciò ci impedisce di tacere rispetto ad un’azione politica oscurantista ed irrispettosa nei confronti della città di Crotone nel suo insieme, della sua storia culturale e civile, che è stata faro di conoscenza e civiltà oltre che di modernità assoluta”, scrive la Cgil.
“Oggi stiamo assistendo, a causa di spinte politiche estremiste di una destra qualunquista, senza storia ne identità, ad una azione politica che prova a parlare a quella pancia vecchia ed insoddisfatta ma soprattutto arrabbiata della nostra società. Stiamo assistendo ad una spinta antistorica e ad un imbarbarimento culturale su tematiche civili che sono figlie di andare oche battaglie combattute sulla pelle di tante persone e che hanno reso il nostro pese evoluto e civile. Tali battaglie non solo non si sono mai realmente concluse ma oggi più che mai devono rimanere oggetto di riflessioni ed approfondimenti degni di una società che s’interroga sul bene comune e sui princìpi democratici che regolano il rispetto della libertà individuale di cui la CGIL si fa interprete attiva sin dalle sue origini”, prosegue la nota.
“Il dissenso, la disapprovazione ed il rifiuto di istanze violente nei contenuti, etici e civili ,che ledano la libertà e la dignità di ogni individuo di una comunità, è l’unica ed irrevocabile risposta possibile per la nostra organizzazione che, ogni giorno, attraverso il contributo di donne e uomini che operano combattendo le disuguaglianze, affermando e garantendo i diritti civili e sui luoghi di lavoro ,diventano una delle ultime barriere allo sconfinamento di “anti-valori” che pervadono un territorio in cui il tessuto sociale tende a sfaldarsi a causa delle problematiche insite nell’atavica storia calabrese e nella storia socioeconomica della nostra piccola comunità crotonese”.