Approvata mozione contro la legge Zan, De Lucia: “Crotone è sempre più omofoba”
“Crotone dal 30 novembre è un po' più omofoba. Il consiglio comunale ha approvato una mozione, presentata dalla consigliera della Lega, contro la legge che persegue penalmente chi commette reati ‘di genere’”. A darne notizia sono Pino De Lucia, responsabile Provinciale Legacoop Crotone, e Anna Maria Corrado Portavoce della Commissione Pari opportunità di Legacoop Calabria.
Nel corso del consiglio è stata infatti approvata con 12 voti favorevoli, dieci contrari, e otto astenuti. Tra i quali il sindaco, Vincenzo Voce e il presidente del Consiglio comunale. Una mozione che di fatto si pone contro la legge sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità, la Legge Zan dal nome del relatore della proposta. Una proposta approvata alla Camera dei deputati lo scorso 4 novembre con 65 voti favorevoli e 193 contrari e un astenuto. Ma a Crotone, su indicazione della consigliera in quota Lega, Maria Luisa Cavallo, è stata presentata la mozione poi avvallata da parte della maggioranza e della minoranza.
“Durante il consiglio comunale andato in scena nella giornata lunedì ha trovato spazio l’ideologia politica di quella maggioranza "né di destra e né di sinistra" che ha votato una mozione contro la legge Zan, quella che punisce chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati “sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, dei disabili” – affermano De Lucia e Corrado - con il consenso degli astenuti, perché chi non prende posizione è sempre a favore, questo ci colpisce di più e ci fa male è la posizione degli ignavi sindaco compreso che dovrebbero avere nella loro posizione capacità di decisione. Tra l’altro come sempre accade le destre cercano sempre di confondere le idee paventando il rischio di limitazioni di libertà, cosa assolutamente falsa e l’art. 3 che richiama l’art. 21 della costituzione italiana ne dà conferma”.
Forte dissenso è stato espresso anche da Liberi per Crotone che parla di “punto basso, forse il più basso dell’era repubblicana. Anzi, sicuramente il più basso”.
“Nel precedente consiglio l’ordine del giorno aveva ottenuto 12 voti a favore, 10 contrari e 8 astenuti, ma il segretario generale ha rigettato l’approvazione per questioni relative al quorum di approvazione. A questo punto, dopo vari interventi il consiglio comunale, è stato aggiornato al 2 dicembre. Poi la richoesta del consigliere Fabrizio Meo di “mettere ai voti una mozione che chiedeva di applicare alla votazione della consigliera cavallo e del consigliere Antonio Manica l’articolo 81 del regolamento che prevede di non conteggiare i voti degli astenuti per definire il “quorum ponderato”. La mozione è passata con 26 voti favorevoli e 5 contrari e quindi il consiglio comunale di Crotone ha approvato l’ordine del giorno della vergogna esprimendo, a nome della città, la contrarietà al disegno di legge Zan che intende contrastare la violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità”.
Liberi per Crotone parla dunque dei “12 voti a favore della tesi oscurantiste e da medioevo dei leghisti nostrani, 9 sono stati espressi da esponenti della maggioranza. Il sindaco, il presidente del consiglio comunale Greco ed altri due consiglieri di maggioranza si sono astenuti. Ora, i numeri non mentono e confermano quanto affermato da noi, piuttosto isolatamente a dire il vero, e cioè che al ballottaggio Voce e Manica rappresentavano due destre”.
Il gruppo prosegue affermando che “su un atto così intimamente politico come i diritti civili si evidenziano gli orientamenti politici e culturali profondi e la maggioranza e buona parte del consiglio comunale tutto hanno manifestato limpidamente di essere sulle posizioni della Lega e quindi solidamente ancorati a destra. Purtroppo queste posizioni da medioevo espresse dalla maggioranza del consiglio comunale non fanno bene alla città di Crotone e lasciano prefigurare tempi bui. Per questo motivo chiediamo a chi, anche in buona fede, ha ritenuto di votare uno schieramento progressista e di sinistra di ricredersi e a chi è stato eletto o nominato di dimettersi o di passare formalmente all’opposizione operando una scelta coerente con il proprio credo politico”.
L'Agorà Kroton ha annunciato di voler fare "una sana campagna per far conoscere il disegno di legge Zan, sicuri che i cittadini crotonesi, che da tempo hanno dimostrato di essere popolazione accogliente, saranno a favore di questo provvedimento legislativo".
Il coordinatore della Lega di Crotone, Giancarlo Cerrelli, e la consigliera Marisa Luana Cavallo, si dicono soddisfatti dell’approvazione della mozione che di fatto va contro la legge nata per prevenire e contrastare ogni tipo di discriminazione e forme di violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità.
Cerrelli parla addirittura di “evento storico” e di “vittoria politico-amministrativa della Lega” e della città, perché la legge nata contro la discriminazione e la violenza diventa per Cerrelli un “disegno di legge pericoloso” capace di limitare “la libertà di espressione, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa, con il carcere fino a sei anni di reclusione”.
(ultimo aggiornamento 18:27)