Distretto socio assistenziale di Crotone, Sindaci a confronto: novità per Medicina Nucleare e Oncologia
Convocata dal sindaco Vincenzo Voce, si tenuta presso l’aula consiliare, la Conferenza dei Sindaci del distretto socio assistenziale di Crotone evento fortemente voluto in quanto l’assise non si riuniva da tempo immemore.
Tema centrale dell’incontro è stata l’emergenza Coronavirus, ma non sono sfuggiti all’attenzione dei sindaci partecipati e dell’Azienda Sanitaria Provinciale altri argomenti ugualmente fondamentali per la sanità crotonese.
Si deve all’assessore alla Tutela della Salute dr.ssa Carla Cortese, già medico oncologo specialista presso il locale nosocomio, la focalizzazione della discussione su una serie di problematiche che l’assessore ha messo sul tavolo ed assunti a rilevanza.
In particolare, su accorata sollecitazione da parte dell’assessore, l’attenzione dei Sindaci del distretto è stata centrata sul tema dell’Ospedale in generale e dei reparti di Medicina Nucleare e di quello di Oncologia in particolare.
L’assessore Cortese nel rimarcare il disagio derivante dalla mancata operatività del reparto di medicina nucleare presso l’Ospedale cittadino, ne ribadiva la enorme utilità che nel passato aveva dato in termini di assistenza e supporto ai pazienti dell’intero circondario.
L’assessore Cortese ha evidenziato che non è più possibile che gli stessi pazienti debbano andare fuori provincia o rivolgersi a privati per questo tipo di servizio sanitario.
Per quanto attiene il reparto di Oncologia l’assessore ha sottolineato la necessità di un intervento specifico, anche alla luce dell’incidenza della patologia tumorale sul territorio provinciale.
E’ stato inoltre sollevato, il disagio derivante da alcuni problemi logistici all’interno della struttura dove il reparto di degenza oncologica risulta distante dal day hospital oltre a sottolineare la necessità di migliorare l’assistenza alberghiera dei degenti.
Dal direttore generale f.f. dell’Azienda Sanitaria avv. Francesco Masciari, presente alla conferenza, sono arrivate alcune importanti notizie a riguardo.
Lo stesso avv. Masciari ha sottolineato la necessita che all’interno dell’Ospedale si riattivi il servizio medicina nucleare, attesa la necessità di sopperire alla forte richiesta specialistica quanto necessaria sul territorio.
Al riguardo ai partecipanti la Conferenza l’avv.to Masciari ha comunicato che la Commissione Regionale ha dato il nulla osta per la riattivazione del reparto di medicina nucleare presso l’Ospedale S. Giovanni di Dio e che il progetto esecutivo, per la sua realizzazione, sarà a breve esaminato dai Vigili del Fuoco, precisando che la riattivazione del reparto non è solo una attività manageriale ma un dovere morale.
Allo stesso modo ha informato che è già pronto un ulteriore progetto esecutivo per lavori di ristrutturazione del reparto di Oncologia così come sarà valutata la necessità di migliorare la logistica tra day hospital e reparto mediante ottimizzazione e ricollocazione degli spazi.
Durante il proficuo incontro il direttore generale f.f. avv. Masciari ha esplicitato la opportunità quanto la necessità di attivare presso il nosocomio, un ambiente dedicato UFA (Unità Farmaci Antiblastici) luogo deputato alla preparazione delle terapie oncologiche attualmente non previsto nella struttura ospedaliera.
Su sollecitazione dei partecipanti lo stesso ribadiva la necessità di creare all’interno del reparto di Cardiologia una sezione dedicata all’Emodinamica evitando con ciò i numerosi trasferimenti presso le unità operative cardiologiche fuori provincia.
Si è posto inoltre l’accento sulla necessità di potenziare l’assistenza territoriale e la specialistica ambulatoriale che devono essere considerate di integrazione ai servizi sanitari offerti dalla struttura ospedaliera, ponendo particolare attenzione alla frontiera della Telemedicina già ritenuta utile per l’approccio dei malati COVID.
In considerazione dei temi trattati, all’unanimità dei partecipanti, si è confermato che la Conferenza dei Sindaci è uno strumento importante per la Sanità crotonese attraverso la quale sinergicamente, ognuno per le proprie competenze, si potrà dare migliore e puntuale risposta alle esigenze sanitarie del territorio.