Scuola. Cuzzupi (Ugl): “fonte di sapere e non luogo di ansia!”
“Occorre approfittare di questo periodo per predisporre adeguati interventi atti a tutelare il diritto allo studio e al fine di consentire ai nostri giovani la libertà di ritornare in classe e vivere appieno la comunità educante con la spensieratezza dei loro anni e con la consapevolezza che lì è un luogo sicuro, dove s’impara, si socializza, si cresce e ci si forma per affrontare il futuro”.
La dichiarazione del Segretario Nazionale Ugl Scuola, Ornella Cuzzupi, se da un lato è un auspicio per il ritorno a una didattica in presenza per tutti già nei primi giorni del nuovo anno, dall’altro è una precisa denuncia dei guasti prodotti da una politica disorganizzata e poco attenta alla realtà dei fatti.
“La nostra Organizzazione ha dal primo momento denunciato le carenze e i rischi che si correvano, arrivando al punto di raccomandare – come poi è avvenuto in gran del Paese e per le classi secondarie – la chiusura delle scuole a fine precauzionale. Su tale tema – continua il Segretario Nazionale - riteniamo del tutto condivisibili le affermazioni del Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, quando dichiara che laddove dovesse verificarsi il non ritorno a scuola dei ragazzi dopo le festività sarebbe un fallimento generalizzato della politica”.
Ma, come ha sempre fatto, la Responsabile Scuola dell’Unione Generale del Lavoro, ben delinea il perimetro della questione: “La sicurezza deve essere però garantita a tutti i protagonisti del mondo scolastico: alunni, docenti, Personale ATA. Questo è l’unico modo affinché l’istituzione sia vissuta nel modo giusto e non come luogo di ansia e di timore. Su questo tema occorre massima fermezza e decisione. Sarebbe una sciagura se il Ministero, come fatto sino ad oggi, continuasse a immaginare e descrivere ciò che non c’è o, peggio ancora, ad imporre scelte dettate da presupposti politici e non per il bene dell’istituzione. Su questo noi come Federazione Scuola e come UGL vigileremo pronti, come sempre, a denunciare e combattere le anomalie. La Scuola deve essere intesa come un’entità viva e come tale deve essere salvaguardata e garantita. Per noi questa è la regola!”.