San Giovanni in Fiore. Accolto il ricorso di Promidea: 230 disoccupati potranno riqualificarsi
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8509/2020, pubblicata il 29 dicembre 2020 (Sezione Quinta, Presidente Fabio Franconiero, estensore Valerio Perotti), ha accolto il ricorso proposto dalla Promidea Impresa Sociale avverso la sentenza pronunciata dal TAR Calabria n. 651/2020 del 24.4.2020 con la quale, il Tribunale amministrativo calabrese aveva annullato l’aggiudicazione, in favore della Promidea, della procedura bandita dalla Regione Calabria-Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, avente ad oggetto “la realizzazione di percorsi di formazione professionale volti alla riqualificazione professionale di 230 soggetti disoccupati residenti nel Comune di San Giovanni in Fiore in attuazione dell'accordo di programma di cui alla dgr n. 144 del 11-04-2019”, per la quale era già stata stipulata la relativa convenzione.
L’annullamento da parte del Tar calabrese era fondato sull’asserita difformità di taluni curricula perché non conformi al formato europeo. In conseguenza della sentenza di primo grado, la Regione Calabria aveva, dunque, affidato il servizio alla seconda classificata Form Service.
Il Consiglio di Stato, in accoglimento dell’appello proposto dalla Promidea Impresa sociale, ha condiviso in toto, le tesi difensive proposte dall’Avv. Valerio Zicaro accertando, dunque, la legittimità della domanda e dei curricula presentati dall’appellante nella procedura. Il Consiglio di Stato, inoltre, ha condiviso le tesi della società appellante anche nel merito statuendo che “il cd. Europass Curriculum Vitae altro non è che un modello standard (introdotto dalla Commissione europea nel 2002) che consente di descrivere, sulla base di un formato condiviso e riconosciuto in tutta Europa, le esperienze di studio e di lavoro e le competenze sviluppate. Si tratta di uno strumento di utilizzo non obbligatorio (a meno che non sia l’ente che pubblica offerte di lavoro espressamente a richiederlo) e privo di base normativa”.
La decisione del Consiglio di Stato, pertanto, mette la parola fine alla vicenda consentendo, finalmente, a ben 230 disoccupati del Comune di San Giovanni in Fiore di avviare gli importanti percorsi formativi finalizzati alla loro riqualificazione professionale in un territorio ad alto rischio di esclusione sociale.