Sant’Onofrio, il sindaco commemora la strage di trent’anni fa
“Aiutateci a liberarci da questa cappa e da questo pesante sospetto di ndrangheta. Qui c’è ancora tanta gente buona, e soprattutto onesta”. Lo afferma il sindaco di Sant’Onofrio, Onofrio Maragò, che commemora le vittime della “strage dell’epifania”.
“In una mattinata di festa nella quale la comunità soleva radunarsi in piazza per vivere un momento di socialità, si è scatenata la violenza ed il terrore, lasciando a terra fra la folla due vittime e nove feriti, cittadini innocenti che si sono trovati fatalmente nella traiettoria dei proiettili destinati ad altri, vittime di una modalità perversa di contrasto e di affermazione criminale” ricorda il primo cittadino, violenza che portò ad un bilancio pesante.
“Da quella data fatidica Sant’Onofrio è cambiata profondamente. A livello di socialità si è innescato un timore diffuso, una quieta rassegnazione, che ha condotto gran parte della popolazione ad estraniarsi da quanto avveniva, rinchiudendosi nel proprio sistema familiare e amicale, che costituisce da sempre un micro mondo in cui rifugiarsi” continua il sindaco, che tuttavia riconosce come le cose siano cambiate, almeno in parte.
In occasione del trentennale, l’amministrazione comunale porrà una targa nella piazza dove è avvenuto il fatto, “per ricordare i suddetti cittadini e testimoniare il proprio impegno e quello di tutta la comunità a schierarsi contro l’illegalità”.